Caro bolletta. L’Enel fa ‘indignare’ anche Rita Dalla Chiesa: “Consumo 12 euro di elettricità e devo pagarne 68. Vergogna!”

di Redazione. Caro bolletta: paghiamo più di tasse che di materia prima effettivamente consumata! E poi se hai una seconda casa, senza accendere neppure una lampadina, ti arriva una bolletta Enel di 50 euro a bimestre! Che botta!

E finchè a lamentarsene è la Signra Maria, non se ne accorge nessuno. Ma quando le rimostranze e le invettive arrivano dalla Signora Rita, Rita dalla Chiesa, allora tutti ne parlano!  

“Vergognatevi!”, ha scritto sui social la popolarissima conduttrice e giornalista Rai, commentando l’ultima bolletta Enel ricevuta, ennesimo salasso dove gli importi delle tasse incidono pesantemente sull’importo complessivo.

Stizzita e indignata, Rita lancia un affranto appello: “Qualcuno ci salva dall’Enel che per un consumo di 12 euro a bimestre emette bollette per 68,17 euro? Che ci fate nei talk show televisivi?”.

A proposito di televisione, il lato ironico ironico della questione è che nella bolletta della “Rita-Nazionale” manca la tassa del canone Rai!

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1 Response

  1. Enel Energia ha detto:

    LA REPLICA. Servizio Elettrico Nazionale (ex Enel Servizio Elettrico, ndr) precisa che i prezzi dell’energia elettrica includono anche le cosiddette quote fisse, ossia le quote che non dipendono dai consumi e che vengono applicate da tutte le società di vendita in base ai valori fissati dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA). Tali quote coprono i costi fissi del sistema che vengono ripartiti sui clienti. In particolare, fanno riferimento ai c.d. oneri di sistema (destinati ad esempio all’incentivazione delle fonti rinnovabili, al finanziamento del bonus sociale, ecc.) e agli oneri che gli operatori devono sostenere indipendentemente dal consumo del cliente, quali quelli per la gestione della rete di trasporto, del contatore e delle attività commerciali. Per gli oneri generali di sistema e per i costi del trasporto, a partire dal 2016 è stato stabilito da parte dell’ARERA, nell’ambito di una riforma delle tariffe prevista dalla legge, un riequilibrio del contributo pagato dalle diverse categorie di clienti che ha comportato per le forniture dei clienti domestici non residenti (le cosiddette seconde case) un aumento delle sopramenzionate quote fisse.

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