Con quel voto non vi è stata firmata una cambiale in bianco!

di Maria Pia Caporuscio. Le scrivo presidente Monti, per rispondere alle sue dichiarazioni rese ieri ad un giornalista de La7, a cui confessava la sua meraviglia, che i politici si mostrassero preoccupati dinanzi alle proteste della popolazione. Con la sua solita flemma, spiegava che anche le manifestazioni fanno parte delle democrazie, ma che non possono e non devono influenzare le decisioni da lor signori prese. Ebbene io faccio parte di quella popolazione e le voglio ricordare che è proprio quella popolazione a pagarvi lo stipendio.
Che quella popolazione non è altro che il vostro datore di lavoro, che vi ha affidato il compito di gestire al meglio il proprio paese e quindi ha tutto il diritto di chiedere conto del vostro operato. Dal suo punto di vista il rapporto con la popolazione nasce e muore nella cabina di un seggio elettorale? Si sbaglia presidente Monti! In quanto pur avendo firmato un contratto, questo non significa affatto che la si possa escludere da decisioni importanti, che si ripercuotono sulla propria vita. Con quel voto non vi è stata firmata una cambiale in bianco. Esiste un contratto che si chiama “Costituzione” e che voi siete tenuti a rispettare! Ci tengo a ricordarle presidente, le parole di un grande Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini che ci diceva: “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre.”!

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