Napolitano bis, nel segno della continuità!

Rinnovamento e cambiamento: speranza e auspicio di milioni di italiani che ancora confidano in un “nuovo corso” della politica per la rinascita di un “nuovo paese”, più giovane, moderno e dinamico, più giusto e più pulito, più equo e solidale, dove i cittadini, tutti, possano vivere dignitosamente, nessuno escluso, anche e soprattutto coloro che non hanno voce. Al dunque, però, ogni buona e sacrosanta speranza di potercela fare viene archiviata in malo modo dalla protervia del potere, arroccato a difesa dei propri esclusivi interessi, cieco e sordo alle istanze che giungono impellenti e improrogabili dalla gente per bene, da coloro che bene o male li hanno eletti in parlamento. La politica, quella con la “p” minuscola,  si mette al riparo dallo tsunami di chi cerca di cambiare un paese consumato dalle vecchie logiche partitocratiche calandoci sopra, come un macigno, una pietra tombale che sarà assai difficile rimuovere: tutto resta come prima e peggio di prima! Primarie ovunque e comunque, elezioni politiche, dieci saggi in cerca di un accordo, quirinarie, consultazioni in cerca di uno straccio di governo e poi ancora votazioni per eleggere il Capo dello Stato, ma tutto resta immutabilmente come prima, nulla cambia sotto il cielo sempre più nebuloso della politica italiana: Giorgio Napolitano resta al Quirinale! L’accordo in extremis raggiunto sulla rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale, mai accaduto nella storia repubblicana, nonostante le apparenti  ritrosie del presidente uscente e le proteste degli “altri” parlamentari, è partito dal presupposto di dare vita al “grande inciucione”. Che poi lo si chiami “governo del presidente”, “governo di scopo” o, addirittura, “governo tecnico” poco cambia. La sostanza è questa: quel che resta del Pd, Pdl e Scelta civica si mettono insieme, sia nella maggioranza sia nella squadra dell’esecutivo, per dare vita a un’esperienza di “totale emergenza” sullo stile di quanto accadde nel novembre 2011. A questo punto, chissà se dopo Napolitano II anche Mario Monti non concederà il bis agli italiani, rimanendo a Palazzo Chigi? Sempre per il bene del paese, naturalmente!

Quando Napolitano ha raggiunto i 497 voti è partito un lungo applauso in Aula e gran parte dei parlamentari si è alzata in piedi. I parlamentari del Movimento5Stelle sono rimasti invece seduti al loro posto.

di Beppe Grillo. Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. E’ in atto “un colpo di Stato” (*). Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale (**), di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di Governo il documento dei dieci saggi di area pdl/pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti. Nel dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c’è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini. Rodotà è la speranza di una nuova Italia, ma è sopra le parti, incorruttibile. Quindi pericoloso. Quindi non votabile. Il MoVimento 5 Stelle ha aperto gli occhi ormai anche ai ciechi sull’inciucio ventennale dei partiti. Il M5S da solo non può però cambiare il Paese. E’ necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper. Ho terminato la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e sto arrivando. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese. Una raccomandazione: nessun tipo di violenza, ma solo protesta civile. Isolate gli eventuali violenti.
(*) che avviene furbescamente con l’utilizzo di meccanismi istituzionali.
(**) “Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato.” Carlo Azeglio Ciampi.
PS: Arriverò a Roma durante la notte e non potrò essere presente in piazza. Domani mattina organizzeremo un incontro con la stampa e con i simpatizzanti.

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