Ma di quale ripresa economica parlano? di Pier Giorgio Tomatis

di Pier Giorgio Tomatis. ll nuovo mantra della politica preelettorale italiana, quel concetto assiduamente ripetuto all’infinito allo scopo di ipnotizzare i cittadini sino ad autoconvincerli che un fatto stia realmente accadendo (in fin dei conti il mantra altro non è che una formula che viene ripetuta molte volte come pratica meditativa propria dell’induismo), è la ripresa dei consumi in Italia.
Ci hanno provato tutti (da destra a sinistra) a sostenere che la Crisi sia ormai superata e un Governo a termine come quello di Gentiloni non poteva non metterci del proprio esattamente come i suoi predecessori.
La ripresina, la ripresa o la ripresa non ancora sostenuta o sostenuta è il mantra che viene ripetuto costantemente dai media e viene buttato in faccia agli italiani per convincerli che le cose vanno bene e che non è il caso di fare colpi di testa alle prossime elezioni.
Poi, ti capita di vedere e sentire il Paese reale e di toccare con mano i cosiddetti “consumi” e lo stile di vita made in Italy in questo ultimo scampolo di 2017. L’immagine che ne esce fuori è tutt’altro che rosea. Il Paese di Bengodi ha ovviamente un altro indirizzo e la politica di rigore imposta dall’Europa (leggasi Germania) altro non ha fatto che spostare risorse (capitali umani, denaro e proprietà) dall’Italia ad altri lidi (sempre molto vicini alla nazione citata sopra… ma è una coincidenza, ovviamente).
A dire il vero qualche consumo si riscontra. Gli italiani sono abbastanza consumati e stufi della propria situazione economica e sociale. Questa Europa, a parte depredare le sostanze ai più deboli, non ha saputo creare ricchezza e benessere per tutti i suoi membri ma ha badato bene a difendere l’orticello dei raccomandati della maestra (che se i tedeschi si faranno un po’ coscienziosi sparirà dalla scena nazionale e internazionale alle prossime elezioni).
In mezzo a tutta questa deprimente realtà quotidiana, come se se ne fosse sentita la mancanza, ci sono anche il ritorno del freddo vento del nazismo (che, altra coincidenza, era primigeniamente nato proprio nella nazione di cui sopra) e della guerra (calda) con il Presidente USA Donald Trump che non vede l’ora di “spezzare le reni” all’ennesimo dittatorucolo che minaccia il mondo e Israele con la potenza missilistica nucleare. Allegria. E’ quasi Natale. In Italia stanno cascando dal cielo i primi fiocchi di neve e c’è… No. Proprio non c’è alcuna ripresa economica. Una ripresa c’è ma è chiaramente di altra natura. Diciamo che ha a che vedere più con i consumi di armi militari che con gli acquisti di doni da mettere sotto l’albero…

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