Com’era bella la nostra Ostia, oggi infangata da quella ‘capocciata’.

Tutti i riflettori sono puntati su Ostia e sulle elezioni di domenica. Neanche si votasse per eleggere il Presidente degli Stati Uniti d’America! Eppure, in questi giorni, Ostia – la città blindata e sotto scorta, che rompe il naso ai giornalisti e gli taglia le gomme, la città nera in mano ai fascisti, uno sparuto 9 per cento di un altrettanto striminzito 38 per cento di cittadini che si è recato ai seggi al primo turno
ha visto sfilare i big della politica e si è vista catapultare sulla cronaca nera dei maggiori quotidiani nazionali e poi, ancora, su tutte le televisioni come città di mafia e di delinquenti. Ma dov’erano tutti questi signori prima che scoppiasse il ‘fattaccio’? Dov’erano lorsignori, quando i boss lidensi si spartivano il litorale romano cementificandolo da levante a ponente, per nascondere il mare ai cittadini dietro la ‘muraglia’ degli stabilimenti e farglielo rivedere solo a pagamento? Dove stavano tutti quanti, quando ettari ed ettari di macchia mediterranea sono stati ridotti in cenere? Dove stanno tutti quanti, quando bastano poche gocce di pioggia per mandare sott’acqua l’intero quartiere? Dove stanno coloro che hanno promesso di ristrutturare e ammodernare la linea Roma-Lido, ma che poi hanno abbandonato i pendolari su treni vecchi e scassati di una linea ferrata la cui messa in opera risale al Ventennio mussoliniano? Ostia non è un Comune d’Italia, nonostante conti più abitanti di Savona, Pavia, L’Aquila o Treviso, ma uno dei quindici Municipi di Roma, il decimo per l’esattezza, un quartiere della Capitale, che la politica ha abbandonato a se stesso come tutte le periferie romane. Così oggi, Ostia, è salita alla ribalta delle cronache di tutti i media non per il suo mare, il borghetto dei pescatori, il pontile, la rotonda, il porto turistico, le case liberty, gli scavi della città antica, le dune e la meravigliosa pineta, ma per quella ‘capocciata’! Insomma, non si parla di Ostia perché il Lido di Roma è la più bella cittadina di mare d’Italia, ma perché pensano che lì c’è ancora una torta da spartirsi, e per accaparrarsela cercano di scuotere la coscienza degli astensionisti con la paura ed il terrore. Peccato che chiunque si aggiudicherà la spiaggia di Roma, peraltro con una manciata di voti, troverà soltanto le briciole e tanti, tanti, problemi, con il serio pericolo d’insabbiarsi in un nulla di fatto, come le precedenti giunte capitoline. La gente, ormai, è stufa e rassegnata. Non crede più alla politica e a questi politici. E allora quale posto migliore di Ostia per disertare le urne e andare al mare?

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *