Che fine hanno fatto le “casette” di Berlusconi a L’Aquila?

di Attilio Runello. Quindici anni fa la città dell’Aquila venne distrutta da un violento terremoto.
Non era certo il primo per l’Italia. Il governo Berlusconi nella consapevolezza che le ricostruzioni post terremoto di solito durano molti  anni decise di investire ottocento milioni per fare arrivare da ditte del Trentino più di cinquemila alloggi realizzati con prefabbricati.
Si trattava di palazzine di tre piani che si appoggiano su piloni che le rendono antisismiche.
Furono realizzate in 100 giorni o poco più. Erano arredate di mobili elettrodomestici e persino le coperte.
Diedero ospitalità a circa venticinquemila persone. Le case vennero fornite in comodato. Non ne diventavi proprietari. In caso di problemi ci si rivolgeva alle ditte fornitrici per dieci anni.
Naturalmente quando veniva ristrutturata la casa di proprietà le persone lasciavano l’abitazione.
Non sono mancati i problemi di manutenzione. In un caso crollò un balcone, ma anziché ripararlo la magistratura procedette al sequestro di decine di balconi.
Negli anni alcune di queste abitazioni sono servite ad ospitare sfollati del secondo terremoto, quello che ha colpito comuni piccoli come Amatrice, nel 2016
Oggi la città dell’Aquila è ancora lavori in corso. Ogni anno da quindici anni vengono stanziati ottocento milioni. E non è ancora finita.
I terremotati del 2016 sono rimasti in gran parte in alberghi nella costa per tre anni. Poi sono state fornite da ditte del luogo altre casette, moduli abitativi simili alle case mobili o agli alloggi che si trovano nei campeggi. Sono stati spesi complessivamente quattro miliardi dell’Unione europea.a la ricostruzione non è ancora iniziata, in parte per via dei progetti estremamente ambiziosi. Tutto deve essere ricostruito come prima ma con sistemi moderni e criteri antisismici. In un enorme magazzino si sono accumulate e catalogate le pietre delle singole abitazioni. Bisogna usare quelle.
Le casette di berlusconiana memoria sono in parte ancora abitate. Circa milleduecento. Le altre dissbitate sono rimaste senza custodia e manutenzione, nel degrado totale.
Al punto che il sindaco di oggi vorrebbe abbatterle
In conclusione queste casette furono consegnate in tre mesi, hanno ospitato ventimila persone con un costo di meno di un miliardo
La ricostruzione dell’Aquila ancora in corso è costata oltre dodici miliardi.
Nei comuni colpiti dal terremoto del 2016 delle casette, inferiori per fattura, sono state consegnate dopo tre anni.  Comprendendo le spese per gli alberghi per tre anni di soldi ne sono stati spesi tanti: quattro miliardi. E di ricostruzione non se ne parla.
Forse è per questo che Forza Italia a L’Aquila ha preso il 14% delle preferenze.

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