Calenda: “M5S, la dissoluzione del nulla”.

di Carlo Calenda. Ieri, per chi non è mai sceso a patti con il Movimento Cinque Stelle, per chi non ha mai fatto con loro un governo politico, rinunciando anche a cariche e ruoli, e ha sempre messo in guardia il Paese sulla loro inconsistenza, è stata una bella giornata. La dissoluzione del nulla. Ora giriamo pagina.

Era novembre 2019, i 5S erano al governo e quel governo ha fatto disastri che non si cancellano.

Io la pensavo e la penso tutt’ora così: “C’è solo un modo per gestire i Cinque Stelle: cancellarli”.

Adesso è il momento di andare avanti, di fare politica in modo serio. Le amministrative lo hanno confermato, l’Italia ha bisogno di questo.

C’è una parte del Paese che non si riconosce nelle grandi coalizioni. Elettori che chiedono una risposta riformista e pragmatica per governare, e non per impedire la vittoria dell’avversario.

Non c’è più spazio per populisti e sovranisti, ma la strada per rinnovare la politica non è il centrismo che punta a fare l’ago della bilancia e neppure un fritto misto di avventure politiche individuali incoerenti. Altrimenti tutto cambia per non cambiare.

Serve una politica fondata sul pragmatismo, che si occupi concretamente dei problemi del nostro Paese. Proposte serie, non promesse elettorali. Stiamo lavorando per questo.

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Il leader di Azione, Carlo Calenda a Omnibus su La7.

Salta il confronto Calenda-Di Maio. L'ex ministro: "Non sai fare il vicepremier"Un dialogo con Di Maio? “No, perché è esattamente la stessa cosa che abbiamo visto nel corso di tutta questa legislatura, cioè persone che prendono posizioni a seconda di quello che gli conviene, non mostrando alcuna coerenza né, aggiungo, rispetto verso i propri elettori. E dunque io non credo che noi dobbiamo dare spazio a questo modo di fare politica”.

“Se c’è il 50% degli elettori che non va a votare – osserva – è per questo modo di fare politica, e quindi per quello che ci concerne mi fa piacere avere la possibilità di ribadirlo: Azione, insieme a Più Europa, io insieme a Emma Bonino, alle tante liste civiche che anche in queste elezioni hanno avuto ottimi risultati, costruiremo un’area liberal progressista che andrà indipendente dai due poli. E i cittadini potranno scegliere se rivotare le stesse coalizioni solo più contraddittorie, più fratturali, più divise e, quello che sappiamo, senza cultura di governo, incapaci di governare, o provare invece a votare questa nuova area che si proporrà di continuare con Mario Draghi per i prossimi cinque anni, e da questo non cambieremo linea”.

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2 Responses

  1. Antonello Laiso ha detto:

    Vero concordo

  2. maury rm ha detto:

    Il partito di Di Maio nasce con un’unica motivazione: scampare allo stop dopo il secondo mandato imposto dallo statuto grillino.

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