Buoni pasto, serve una riforma altrimenti…
Se non ci sarà una riforma radicale del sistema di erogazione dei buoni pasto, le imprese della distribuzione commerciale e della ristorazione potrebbero smettere di accettare i ticket.
Un danno enorme per circa 3 milioni di lavoratori pubblici e privati che utilizzano quotidianamente questo strumento per assicurarsi il pasto. A lanciare l’ultimo grido di allarme sono le principali associazioni dei settori interessati, ANCD Conad, ANCC Coop, FIEPeT Confesercenti, Federdistribuzione, FIDA e Fipe Confcommercio, che vogliono “accendere un riflettore sulla degenerazione del sistema dei buoni pasto”, alla vigilia della pubblicazione della gara BP10, indetta dalla centrale unica di acquisto, Consip, e prima di “avviare azioni più drastiche”. Due i problemi legati ai buoni pasto:
1. Le gravose commissioni pagate dagli esercizi presso i quali i buoni pasto vengono utilizzati. Per ciascun buono da 8 euro il bar, il negozio alimentare, il bar o il supermercato ne incassa poco più di 6. Per le aziende si tratta di una tassa occulta del 20%;
2. Gli esrecizi hanno bisogno di cassa, in quanto devono pagare i fornitori a 30 giorni, ma incassano a 60 giorni se va bene, altrimenti anche dopo.
Eppure ci sarebbe una soluzione semplice, semplice: mettere in busta paga l’equivalente dei buoni pasto!
Quando in ITALIA vengono pestati italiani nelle carceri, in strada,...non mi sembra ci sia una levata di scudi. Siamo messi…
x Paracelsus99 - ma il ragazzo torturato è un italiano, se tu puoi vuoi girarti dall'altra parte e guardare altro....…
Ci siamo scandalizzati per come in Ungheria è detenuta la Salis, ma in America non va certo meglio: una vergogna!
...e noi Italia stiamo facendo la stessa fine degli Usa e getta!!!
In questi giorni abbiamo letto sui giornali e visto in televisione una cosa raccapricciante, cioè un giovanotto italiano, uno studente…