Boschi: “Banca Etruria, caso chiuso. Ho pianto per mio papà innocente. Nessun grillino mi ha mai chiesto scusa”.
Tutti assolti, perché il fatto non sussiste, i 14 imputati del processo sul filone consulenze d’oro alla ex Banca Etruria. La sentenza è stata pronunciata dal giudice di Arezzo Ada Grignani. Al tribunale il pm Angela Masiello aveva chiesto il massimo della pena (1 anno) per Pierluigi Boschi, padre dell’ex ministro Maria Elena ed ex vicepresidente di Etruria, e per altri tre dirigenti cioè Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri. Per gli altri imputati erano state chieste condanne da 8 a 10 mesi.
Ma il verdetto è di assoluzione con formula piena.
“La vicenda Banca Etruria ci ha sconvolto la vita. La mia famiglia è stata additata per anni come responsabile dei più grandi scandali bancari del Paese. Non era vero nulla. Adesso lo sa tutta l’Italia. Il tema non è l’inchiesta, ma il massacro mediatico. Se io non fossi stata così visibile, a quei tempi, nessuno avrebbe parlato di Banca Etruria e di mio padre – prosegue – gli scandali bancari erano altri, lo sanno tutti. Ma molti dei protagonisti di quelle vicende erano legati a doppio filo con parte della classe dirigente mediatica, finanziaria, culturale di questo Paese. E su di loro è sceso un silenzio impressionante”.
Secondo Boschi, il caso Etruria “dovrebbe far riflettere i media più dei magistrati. Sono stata condannata senza aver fatto nulla. E le opposizioni di allora, a cominciare dai Cinque Stelle, mi hanno insultato nel modo più becero. Nessun grillino ha ancora trovato il modo di pronunciare la parola ‘scusa’”, continua.
La cosa peggiore secondo l’ex ministra è stata “la violenza verbale che spesso sfociava in sessismo. Hanno smesso di chiamarmi col mio nome per storpiarmi in Maria Etruria Boschi – conclude – cambiarti il nome è il primo passo per disumanizzarti. Hanno ironizzato su tutto, mi hanno riempito di allusioni e minacce nel silenzio imbarazzato e complice di tanti e tante. Anche alcuni che debbono la carriera al renzismo hanno fatto a gara a dire che io ero il problema, che dovevo sparire”.
Che bella gente