Boschi: “Banca Etruria, caso chiuso. Ho pianto per mio papà innocente. Nessun grillino mi ha mai chiesto scusa”.

Tutti assolti, perché il fatto non sussiste, i 14 imputati del processo sul filone consulenze d’oro alla ex Banca Etruria. La sentenza è stata pronunciata dal giudice di Arezzo Ada Grignani. Al tribunale il pm Angela Masiello aveva chiesto il massimo della pena (1 anno) per Pierluigi Boschi, padre dell’ex ministro Maria Elena ed ex vicepresidente di Etruria, e per altri tre dirigenti cioè Luciano Nataloni, Claudia Bugno e Luigi Nannipieri. Per gli altri imputati erano state chieste condanne da 8 a 10 mesi.

Ma il verdetto è di assoluzione con formula piena.

Un capitolo doloroso per l’ex ministra di Italia Viva che “si chiude nell’unico modo possibile: con la certezza che il babbo era innocente. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera”, scrive Maria Elena Boschi su Fb dopo la lettura della sentenza. “Avevo giurato che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l’ho fatto. E non ho paura di ammetterlo in pubblico. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall’ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria”. “Sono lacrime di liberazione. Nessun grillino mi ha mai chiesto scusa per il massacro mediatico”, con oggi, aggiunge l’ex ministra, “si chiude un calvario lungo sette anni nell’unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente”.

Processo Banca Etruria: tutti assolti nel filone consulenze, incluso Boschi padre | Il Foglio“La vicenda Banca Etruria ci ha sconvolto la vita. La mia famiglia è stata additata per anni come responsabile dei più grandi scandali bancari del Paese. Non era vero nulla. Adesso lo sa tutta l’Italia. Il tema non è l’inchiesta, ma il massacro mediatico. Se io non fossi stata così visibile, a quei tempi, nessuno avrebbe parlato di Banca Etruria e di mio padre – prosegue – gli scandali bancari erano altri, lo sanno tutti. Ma molti dei protagonisti di quelle vicende erano legati a doppio filo con parte della classe dirigente mediatica, finanziaria, culturale di questo Paese. E su di loro è sceso un silenzio impressionante”.

Secondo Boschi, il caso Etruria “dovrebbe far riflettere i media più dei magistrati. Sono stata condannata senza aver fatto nulla. E le opposizioni di allora, a cominciare dai Cinque Stelle, mi hanno insultato nel modo più becero. Nessun grillino ha ancora trovato il modo di pronunciare la parola ‘scusa’”, continua.

La cosa peggiore secondo l’ex ministra è stata “la violenza verbale che spesso sfociava in sessismo. Hanno smesso di chiamarmi col mio nome per storpiarmi in Maria Etruria Boschi – conclude – cambiarti il nome è il primo passo per disumanizzarti. Hanno ironizzato su tutto, mi hanno riempito di allusioni e minacce nel silenzio imbarazzato e complice di tanti e tante. Anche alcuni che debbono la carriera al renzismo hanno fatto a gara a dire che io ero il problema, che dovevo sparire”. 

Parole alle quali seguono quelle di Matteo Renzi: ora gli “avversari odiatori da talk show dovrebbero mettersi in fila e dire una cosa sola: scusa. Non lo faranno. Ma quello che è sempre più chiaro è che i mostri non eravamo noi”. Da Iv è un fuoco di fila di richieste di scuse – le chiedono anche Ettore Rosato e Luciano Nobili -, dal Pd il senatore Andrea Marcucci rimarca ‘Molti si devono vergognare’. E da Firenze il sindaco Dario Nardella parla di “verità ristabilita”.

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1 Response

  1. Kappa ha detto:

    Che bella gente

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