Azione: La nostra proposta per limitare l’uso dei social agli Under15.

di Azione. oggi si è tenuta a Montecitorio la conferenza stampa (riguarda QUI la diretta) del gruppo parlamentare Azione-Italia Viva per illustrare la nostra proposta di Legge per limitare l’utilizzo dei social per gli Under15. Presenti al tavolo dei relatori Carlo Calenda, Mara Carfagna, Matteo Richetti, Giulia Pastorella e Elena Bonetti.

Partiamo da qualche dato. L’iscrizione ai social comincia in media dagli 11 anni e oltre la metà dei giovani utilizza lo smartphone per più di 3 ore al giorno. Gli effetti che possono derivarne sono deleteri per la salute dei ragazzi, e questo è scientificamente provato: dalla maggior propensione a sviluppare dipendenze, alla depressione, passando per i disturbi dell’alimentazione e del sonno e il cyberbullismo.

Una normativa per limitare questo fenomeno, in realtà, c’è già: in Italia, infatti, si può accedere formalmente ai social solo dai 14 anni in poi. Eppure, nella sostanza non esiste alcun tipo di controllo.

Di qui la nostra proposta: vogliamo vietare l’accesso ai social ai minori di 13 anni; permetterne l’utilizzo tra i 13 e i 15 anni solo previo consenso dei genitori; infine, vogliamo stabilire un processo di certificazione dell’età, mediante un meccanismo che confermi in modo sicuro la presenza dei requisiti anagrafici dell’utente per l’accesso alla piattaforma (tale meccanismo sarà utilizzabile anche per tutti gli altri siti a maggior rischio per i minori). Sono previste anche sanzioni: del resto, il Regolamento Ue in merito prevede multe fino al 4% del fatturato globale delle aziende sviluppatrici che non rispettano la normativa.

Carlo Calenda: “Abbiamo mandato la nostra proposta a maggioranza ed opposizione e ci aspettiamo una grande convergenza: bisogna agire velocemente, perché questo è quello che fa la politica. È indispensabile far partire una grande campagna di comunicazione: non bisogna demonizzare ma rendere consapevoli famiglie e ragazzi”.

Mara Carfagna: “Oggi l’accesso ai social sembra un luna park, e i nostri figli si aggirano tra attrazioni che propagandano l’anoressia, l’istigazione al suicidio o il bullismo. Insomma, il luna park va chiuso per i più piccoli.

Matteo Richetti: “Non siamo più abituati alla politica che si occupa di minori. In questo caso si deve invece occupare di accesso dei più giovani ai social. Chiederemo l’impegno di tutti,  la calendarizzazione della nostra proposta e  che ci sia una condivisione molto larga.

Giulia Pastorella: “La nostra una proposta che cerca di trovare un bilanciamento tra la libertà e la protezione di soggetti minori, che sono per natura più fragili e da proteggere. Occorrono dei rigidi paletti a livello tecnologico che aiutino consapevolezza e protezione“.

Elena Bonetti: “Avevamo promesso come gruppo parlamentare che avremmo continuato a lavorare insieme sui temi e questa è la prova che lo stiamo facendo“.

La libertà si accompagna alla nostra consapevolezza di saperla usareEd è per questo che nel mondo reale ogni attività ha un limite di età.

Bisogna agire al più presto: siamo di fronte a una vera emergenza per la salute e per le famiglie, che si devono fare carico di un problema su cui lo Stato si è dimostrato troppo distratto.

LEGGI QUI LA PROPOSTA COMPLETA.

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