di Attilio Runello. L’Irlanda è un paese di cui si parla poco. Fa parte dell’Unione Europea e ha deciso di rimanere anche dopo la Brexit. Questa scelta ha creato dei problemi ai suoi confini con l’Irlanda del Nord che fa parte del Regno Unito. Se ne è parlato per questo.
L’Irlanda a partire dagli anni Ottanta ha scelto di adottare per le aziende una tassazione molto bassa: intorno al 12%.
Questa scelta ha fatto trasferire aziende soprattutto nell’ambito della tecnologia informatica in Irlanda.
Anche la lingua ha avuto il suo peso. In Irlanda si parla inglese.
Ma non si tratta solo di un trasferimento della sede legale ma degli headquarters (quartier generale, casa madre, sede principale di una società).
Oggi si contano decine di grandi aziende del settore. Tutto questo ha generato università specializzate, tanti studenti che vengono anche dall’estero, start up, un indotto.
Oggi in Irlanda il tasso di disoccupazione è bassissimo. Il Pil pro capite è più elevato di quello inglese.
Naturalmente non vive solo di questo. È sviluppato il turismo, la pesca, l’allevamento, la produzione di birra.
Da paese povero si è trasformato in paese ricco. La popolazione cresce e ha superato i cinque milioni.
Uno dei settori molto sviluppato è quello della cyber security, il Cloud. E tutto parte dalla scelta di una bassa imposizione fiscale per le aziende e di una semplificazione burocratica.
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