di Attilio Runello. Quando a Genova crollò il ponte Morandi scoprimmo che le autostrade italiane realizzate dallo Stato con denaro del contribuente erano quasi tutte date in concessione a privati.
Esistono diverse società – non solo quella riconducibile ai Benetton – che hanno in concessione le tratte autostradali.
Già allora si disse che chi gestisce le autostrade lo fa in un regime di monopolio e i guadagni sono assicurati.
E allora perché non riprendersele? Perché non è facile.
Ci ha provato lo Stato con le autostrade A24 e A 25 che collegano Roma con la costa adriatica. Ha dovuto rinunciare.
Strada dei Parchi – la società di Toto già affidataria della tratta – riavrà dal 1 gennaio 2024 la concessione delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25: unica condizione è la rinuncia a tutti i giudizi pendenti.
Gli verranno riconosciuti cinquecento milioni a titolo di risarcimento. L’operazione era stata voluta dal governo Draghi su richiesta della società che non era in grado di fare fronte a spese di manutenzione straordinaria. La società però aveva richiesto oltre due miliardi a titolo di risarcimento.
Lo Stato non li ha concessi.
E così sono nate decine di vertenze.
A risolvere il problema è stato il tribunale di Teramo che ha assolto la società dalle accuse del concessionario di insufficiente diligenza nella manutenzione perché il fatto non sussiste.
Non è per niente facile riprendersi le autostrade!
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