Autopsia dell’ossessione erotica.
di Francesca Marra. Parliamo di quell’ossessione che rivendica i propri rudimentali diritti; spezza la fragile unità dell’io e introduce nel mito la figura di un Doppio.
Fino a pochi decenni fa, la sfera sessuale e, nello specifico, un comportamento sessuale “compulsivo”, venivano considerati parte della sfera caratteriale e del sistema di valori; la concettualizzazione di dipendenza sessuale come disturbo o compulsione era completamente assente dal panorama scientifico.
Oggi, al contrario, un crescente corpo di letteratura medica documenta l’esistenza di comportamenti sessuali a carattere compulsivo, che presentano evidenti caratteristiche di un disturbo correlato alla dipendenza. Attualmente diversi studi dimostrano la crescita di una sessualità perversa, un comportamento che può riguardare fantasie, impulsi e comportamenti considerati anomali e devianti, rispetto alla società di appartenenza.
Perverso deriva dall’aggettivo latino perversus, participio passato del verbo per-vertere che significa sconvolgere, sviare, quindi denota un comportamento sviato rispetto all’idea del comportamento usuale, socialmente più frequente e condiviso. Nel DSM il Manuele Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali le ossessioni erotiche più conosciute e studiate risultano essere: l’esibizionismo ed il voyerismo.
L’esibizionista è colui che prova piacere nel mostrare in pubblico propri genitali, è importante che il suo pubblico non sia bendisposto e complice di tale condotta, ma anzi che si senta spaventato e minacciato dall’aggressione agita. Nell’idea dell’esibizionista c’è la violenza, la provocazione verso l’altro che avviene rompendo il confine di ciò che è più intimo (Simonelli, 2014).
Il voyer invece è colui che prova piacere dall’osservazione di una coppia o di una persona in attività sessuali, in questo caso l’idea è di penetrare in modo furtivo nell’intimità dell’altro, quasi come un ladro.
Si cerca di spiegare queste dinamiche compulsive e narcisiste tramite studi psicologici e psicoterapeuti; probabilmente queste persone sono state invase nei loro confini più intimi nella loro infanzia nei casi di abusi sessuali, esposizioni a contenuti, scene, dialoghi sessuali in età premature.
Ciò, può aver innescato una dinamica di rinforzo, in cui l’esposizione a tali contenuti, seppur prematura, ha provocato un’eccitazione che innalzando i livelli della dopamina, un neurotrasmettitore della famiglia delle catecolammine legato a sensazioni di piacere e alle dipendenze, ha determinato una sempre maggiore richiesta dello stimolo eccitatorio.
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