Una domanda ai Partiti, per regolarsi nella cabina elettorale.

di Luca Anedda. Visto che siamo in campagna elettorale, sarebbe opportuno che venisse spiegato chiaramente agli elettori come si collocano i singoli partiti nei confronti di questa politica dettata dagli USA. Sono per mantenere la linea politica che prevede “Guerra ad oltranza” fino alla fine, oppure si intende perseguire una via che porti alla pace, al dialogo, all’abbassamento delle tensioni e allo scongiurare una “Guerra nucleare”? Qual è la nostra linea nei confronti di questa guerra? È stata condivisa con i cittadini? Ci sono stati dibattiti parlamentari?

Cos'è successo nel 151esimo giorno di guerra in Ucraina

Sono trascorsi poco più di sei mesi dallo scoppio della guerra. Il diario di questo conflitto è stato riempito di notizie vere, false, propagandistiche. Come succede in tutte le guerre. Le perdite dall’una e dall’altra parte sono ingenti, ma i numeri esatti non sono noti. Nessuno li conosce. Il Cremlino parla ufficialmente di 1400 soldati morti. Secondo molti osservatori tale cifra è lontana dalla realtà; gli Ucraini sostengono essere 40.000, ma forse la verità è nel mezzo. Sul versante ucraino le cifre ufficiali di Kiev parlano di 40.000 civili uccisi.
Le stime delle Nazioni Unite si attestano su una cifra inferiore, tra le 5500 e le 13.000 vittime. Per i militari si parla di 11.000 soldati periti. Sei milioni sono i rifugiati ucraini in altri paesi europei; stessa cifra per quanto riguarda gli sfollati all’interno del paese, per sfuggire ai bombardamenti ed allontanarsi dal fronte. Una tragedia di proporzioni già bibliche.

Nord Stream 1, no nuove informazioni su possibile arrivo turbina in Russia - Germania Da ReutersIl Nord Stream1 da oggi ha smesso di trasportare gas in Europa. Dei 155 miliardi di metri cubi importati dalla Russia, Il Nord Stream 1 ne trasportava 55 miliardi: un terzo. Se è certo che il prezzo del gas viene fissato alla apposita borsa di Amsterdam ed è soggetto alle speculazioni borsistiche, non vi è altrettanto dubbio che una tale quantità in meno di gas inviato in Europa, crei una situazione di fortissima tensione sia sul prezzo che sull’approvvigionamento reale.

Sulle ragioni del conflitto, sulle cause storiche, è stato steso un velo di silenzio, e chi prova a riparlarne viene immediatamente indicato come putiniano. Ed infatti ormai non se ne parla più; come se non esistessero. Eppure, queste cause sono lì, nella storia dal 1989 in poi e non è difficile rintracciarle attraverso la documentazione ufficiale.

Gorbačëv aveva dato il suo assenso all’unificazione delle due Germanie, con conseguente entrata nella Nato di quella dell’est, che fino a poco tempo prima faceva parte del Patto di Varsavia. Mi sia consentita una piccola divagazione personale.

La Germania dell’Est portò “in dote” oltre a tanta miseria anche alcune perle di grande valore militare. Mi riferisco in particolare ad un Gruppo Caccia formato da velivoli Mig 29, gli stessi che ancora oggi combattono sui cieli ucraini. Velivoli di fabbricazione sovietica di cui si sapeva tutto, o quasi, ma con i quali i piloti della Nato non avevano mai combattuto. Quel Gruppo di volo rimase attivo per un lungo periodo dopo la riunificazione e fu corteggiatissimo da tutte le nazioni nato, per poter addestrare i propri piloti contro veri velivoli sovietici.

Nel 1995 ero Comandante del 23mo Gruppo Caccia intercettori del Quinto Stormo ed eravamo rischierati presso la base di Decimomannu dove svolgevamo il nostro addestramento al combattimento. Coincidenza volle che anche il Gruppo tedesco dei Mig 29 si trovasse lì rischierato. Le circostanze che ci portarono a poter volare più missioni con loro, o per meglio dire “contro di loro” furono davvero fortuite in quanto la loro agenda di voli era completamente piena. Ma grazie alla perseveranza del nostro Stato Maggiore e certamente del Comandante del Quinto Stormo, l’allora Colonnello Valente, riuscimmo a misurarci con loro. Tutta la storia fu molto interessante e molto istruttiva e forse sarà utile descriverla nel dettaglio in un’altra occasione.

Dunque, la Germania si riunificò a patto che la Nato non si fosse espansa di un solo centimetro verso est; Bush senior accettò. Accordo assolutamente trasparente e non ambiguo e il “National Security Archive” americano ne conserva ancora i documenti originali.

Come sappiamo le cose sono andate diversamente. Clinton ruppe l’accordo, e la Nato crebbe a dismisura. Fu tracciata una nuova linea rossa dai Russi: la Georgia e l’Ucraina dovevano rimanere fuori dalle mire della Nato; sappiamo come è andata a finire. Noam Chomsky in un suo recente intervento al “People Forum di NYC” ha detto che vede con grande preoccupazione e sgomento lo spostamento delle lancette del “Doomsday Clock”, l’orologio che segnala la probabilità di una catastrofe globale, innescata dalla sconsideratezza umana. A gennaio 2022 mancavano 100 secondi alla mezzanotte. Ma la situazione, ora, è considerevolmente peggiorata.

Ma quindi qual è la nostra linea nei confronti di questa guerra? È stata condivisa con i cittadini? Ci sono stati dibattiti parlamentari?
Certo in Italia il Presidente Draghi ha ricevuto l’autorizzazione del Parlamento per l’invio delle armi in Ucraina. Ma ai cittadini, alla gente comune è stata detta chiaramente qual è la vera linea politica? La posta in gioco?

Vale la pena fare un salto indietro per capirlo e andare alla riunione che la Nato tenne a Ramstein in Germania il 26 di aprile.

A quella riunione non hanno partecipato solo i paesi membri; si sono aggiunti altri 14 paesi esterni all’alleanza. Tra questi spiccano per rilevanza geopolitica, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Australia. Perché inserire paesi dell’area dell’Indo- Pacifico?

Il Ministro Gasperini al termine della riunione rilasciò uno scarno comunicato nel quale veniva ribadito che l’Italia avrebbe fornito armi per la difesa dell’Ucraina in accordo allo spirito della votazione parlamentare.

Ma in realtà a Ramstein accadde molto di più.
Ramstein ha rappresentato la pietra tombale a qualsiasi tentativo di pace. Si ricorderà come anche Zelensky fosse incline a sedersi ad un tavolo con i Russi per discutere di pace; tavolo che in realtà si concretizzò per qualche tempo, ma di cui poi si persero le tracce.
A Ramstein gli Stati Uniti chiarirono ufficialmente che la posizione da seguire era quella di continuare la guerra per molto tempo con il preciso scopo di indebolire in maniera catastrofica la Russia e renderla non in grado di sostenere in futuro azioni belliche di questo tipo. Ricordiamoci cosa successe dopo la conferenza di Versailles; nel 1919 al termine della Prima guerra mondiale, essa ebbe come scopo quello di indebolire e umiliare la Germania, per non consentire il ripetersi di ciò che era appena accaduto. Ma provocò esattamente l’effetto opposto gettando le premesse per la nascita del Nazismo, con le catastrofiche conseguenze che conosciamo.

Ecco, questa è la linea americana, sposata senza fiatare dai governanti Europei. Senza se e senza ma. Senza che si siano avanzate proposte alternative. E se lo è stato fatto, queste non hanno sortito nessun effetto. La linea è quella di niente diplomazia, no a qualsiasi dialogo, e si proceda con la guerra ad oltranza.

Tutto sommato c’è da sperare che se la Russia si dovesse trovare alla disperazione, non faccia uso del suo letale armamento nucleare, per devastare l’Ucraina o oltre. Stiamo parlando di una roulette russa, gioco a cui non so quante persone, ignare di tutto ciò, sarebbero disposte ad affidarsi. Eppure, è esattamente quello a cui stiamo assistendo. Un macabro gioco di dominio geopolitico nel quale tutti sembrano aver perso la bussola. Ed in più adesso abbiamo una Nato che, se anche non ufficialmente, si è estesa nel mar Cinese o come gli Americani lo hanno rinominato, nell’Indo-Pacifico, dove la situazione si sta facendo sempre più calda.

In tutto questo l’Europa è perdente e con lei l’Italia.

Ed allora visto che siamo in campagna elettorale, sarebbe opportuno che venisse spiegato chiaramente agli elettori come si collocano i singoli partiti nei confronti di questa politica dettata dagli USA. Sono per mantenere la linea politica che prevede “Guerra ad oltranza” fino alla fine, oppure si intende perseguire una via che porti alla pace, al dialogo, all’abbassamento delle tensioni e allo scongiurare una guerra nucleare?

La posta in gioco è altissima e le lancette “dell’orologio del giorno del giudizio” sono ormai troppo vicine alla mezzanotte.

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8 Responses

  1. Gustav ha detto:

    Da un punto di vista strettamente giuridico, non esiste impedimento alcuno per la Banca d’Italia di comprare i titoli emessi dal governo. La separazione, il famigerato divorzio tra Tesoro e Bankitalia fu deciso arbitrariamente da Carlo Azeglio Ciampi, governatore di Bankitalia, e Beniamino Andretta, ministro del Tesoro, nel 1981 senza nemmeno passare dal Parlamento. Un governo ha il diritto e il dovere di controllare la sua banca centrale e di creare moneta attraverso di essa.

  2. Eralda ha detto:

    “L’Italia è stata costruita sulle mazzette. Mi ricordo il 1984, quando abbiamo avuto un successo incredibile, in seguito alla morte di BERLINGUER…Erano solo elezioni europee, ma nelle sezioni di partito si festeggiava con lo champagne…

  3. Gianna ha detto:

    La Svizzera è uno Stato federale nel quale il potere è ripartito tra Confederazione, Cantoni e Comuni.
    La democrazia diretta permette alla popolazione di pronunciarsi su decisioni a tutti i livelli politici. Questo ampio potere decisionale è fondamentale per un Paese caratterizzato da una straordinaria diversità geografica, culturale e linguistica.
    Palazzo federale a Berna ospita le sedute settimanali dei sette consiglieri e consigliere federali e le sessioni del Parlamento, che si riunisce quattro volte all’anno. © Parlamento svizzero
    La Svizzera è uno Stato federale dal 1848 e da allora ha ampliato i diritti di partecipazione. Diversi strumenti permettono di includere il più possibile anche le minoranze, una caratteristica politica cruciale in un Paese con diverse lingue e culture.
    Una struttura statale federalista permette di avvicinare il più possibile la politica alle cittadine e ai cittadini.
    Al Comune, che è il livello più vicino al Popolo, è attribuito il massimo delle competenze. Solo se necessario le competenze sono delegate ai livelli superiori, cioè Cantoni e Confederazione.
    La Svizzera è una democrazia diretta. Oltre al diritto di voto, consueto nelle democrazie, i cittadini e le cittadine svizzeri hanno anche il diritto di esprimersi in merito a questioni materiali.
    La Svizzera è governata dal Consiglio federale, un collegio di sette membri che prende le decisioni per consenso. Le consigliere e i consiglieri federali sono eletti dall’Assemblea federale plenaria, che è formata da una Camera bassa e una Camera alta.
    La Camera bassa, ovvero il Consiglio nazionale, rappresenta il Popolo, mentre la Camera alta, corrispondente al Consiglio degli Stati, rappresenta i Cantoni.
    In Parlamento sono presenti rappresentanti del popolo di 11 partiti.

    IL PARLAMENTO.
    Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati si riuniscono separatamente quattro volte all’anno per le sessioni parlamentari, che durano tre settimane, e una volta all’anno in forma plenaria per eleggere insieme i membri del Governo e i giudici supremi.

    LA DEMOCRAZIA DIRETTA.
    Tre strumenti costituiscono i pilastri della democrazia diretta in Svizzera: 1 l) Iniziativa popolare,
    2) Referendum facoltativo
    3) Referendum obbligatorio.

  4. Pasqualina ha detto:

    La mano sul collo e i palpeggiamenti: marocchino violenta ragazza in pieno giorno
    7 Settembre 2022 – 08:49
    Una ragazza è stata violentata in pieno giorno a Monza. Due volanti della Questura hanno arrestato un marocchino di 26 anni con precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio.
    (Fonte: ilGiornale.it del 7.9.2022)
    Siamo all’ennesima VIOLENZA perpetrata da una persona accolta nel ns. Paese. Un’altra ITALIANA a casa propria ha dovuto subire le attenzione di un delinquente d’importazione? A chi dobbiamo dire grazie se non alla scellerata politica voluta dal PD sull’accoglienza di chiunque sbarchi in questo sfortunato Paese!

  5. Berard ha detto:

    In ITALIA dal ’48, qualsiasi Ministro della Difesa italiano deve essere approvato dagli USA!
    Questo piccolo particolare è ignoto ai più, ma la dice lunga su chi veramente DECIDE nella Penisola.

  6. Mark ha detto:

    Sono evidenti le prove di una crisi sistemica ormai avanzata. Il sistema Atlantico\USA\DOLLARO è contrastato dal BRICS. La dedollarizzanione è ormai inarrestabile, purtroppo la UE è legata al cappio USA. La dittatura DOLLARO\materie prime è in crisi e questo gli USA non possono tollerarlo.
    Col loro debito se non stampano di continuo $ rischiano il default

  7. Bianca ha detto:

    Purtroppo la massa non ha memoria. Purtroppo in Italia la SCUOLA non funziona come dovrebbe, e sforna persone spesso poco preparate, meglio per essere dominate. Quelli che vediamo alla TV sono burattini, i burattinai sono sempre ben nascosti dietro le quinte da dove non rischiano e COMANDANO.
    Io a votare mi guardo bene dall’andarci.

  8. Eralda ha detto:

    Correvano gli anni’80. Una trasmissione TV di richiamo era il Bagaglino un varietà divertente. Una notizia che veniva data in forma comica “l’Italia diventerà una nuova penisola ARABA”.
    Negli anni ’90, fra l’indifferenza dei governi del tempo (Forza Italia e Lega) iniziarono i massicci afflussi di persona dal Nord Africa, soprattutto Marocco. Intere zone delle grandi città, divennero quartieri a prevalenza araba.
    I progetti di INGEGNERIA SOCIALE, procedono per gradi a piccoli passi, per questo la moltitudine non se ne accorge.
    Il problema sbarchi in Italia, è solo l’ultimo anello di una catena preparata accuratamente da CHI VERAMENTE CONTA, e che oggi si mostra in tutta la sua drammaticità. Anche sotto il ministro dell’interno MARONI arrivavano in Italia extracomunitari. Il governo Berlusconi regolarizzava 700.000 clandestini in maggioranza dell’Est.
    Da sempre che comanda è dietro le quinte, la politica è solo l’apparenza del potere, il POTERE ama l’ombra e questo l’insegnava un grandissimo politico del passato il cardinale MAZZARINO.
    Eralda Canetti.https://semperliberus.blogspot.com/

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