Ape – Anticipo pensione. Come ottenerla senza penalizzazioni.

Ape, ovvero la pensione anticipata. Questa prestazione consentirà di andare in pensione a 63 anni, con un massimo di 3 anni e 7 mesi di anticipo. Uscire prima del tempo sarà possibile grazie ad un prestito bancario, la cui restituzione comporta delle penalizzazioni sulla pensione.
Nel caso in cui il pensionato non abbia compiuto 62 anni, anche la pensione anticipata ordinaria comporterà delle penalizzazioni, a partire dal 2018. Sia per l’Ape sia per la pensione anticipata, però, è possibile ottenere la pensione senza penalizzazioni. Per quanto riguarda la pensione anticipata, attualmente non è prevista alcuna penalizzazione, nemmeno se ci si pensiona con meno di 62 anni d’età; i requisiti contributivi richiesti per ottenere il trattamento sono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. A partire dal 2018, però, sarà prevista una penalizzazione per chi si pensiona senza aver compiuto 62 anni. Il taglio dell’assegno sarà pari all’1% per ogni anno di anticipo della pensione, se il pensionato ha compiuto almeno 60 anni e al 2% per ogni anno che precede il compimento del 60esimo. Per non avere penalizzazioni sulla pensione è dunque necessario attendere il compimento del 62esimo anno di età, per chi matura tale requisiti dall’1 gennaio 2018. Per ottenere l’anticipo pensionistico senza decurtazioni, invece, il discorso è più articolato. Per non subire tagli della pensione a causa della restituzione delle rate del prestito, sarà necessario appartenere alle seguenti categorie: lavoratori disoccupati di lungo corso, che hanno terminato la percezione di ammortizzatori sociali, invalidi, lavoratori che assistono un portatore di handicap grave ai sensi della legge 104, addetti a mansioni ad alto rischio infortunio, addetti a mansioni faticose e pesanti. È stato, inoltre, fissato a 1350 euro lordi di reddito il tetto per accedere all’Ape social, il meccanismo previsto dal governo per poter andare in pensione a 63 anni senza pagare la rata del prestito pensionistico che sarà totalmente a carico dello Stato. Per altre categorie di lavoratori la penalizzazione non sarà azzerata, ma soltanto ridotta. I beneficiari della riduzione delle decurtazioni saranno i lavoratori in esubero a seguito di ristrutturazioni aziendali, che fruiranno del pagamento di un contributo da parte dell’impresa per coprire parte del prestito e gli iscritti alla previdenza complementare, che fruiranno di un anticipo della prestazione integrativa (Rita, ossia rendita integrativa anticipata) per coprire parte del prestito, oppure, a seconda dell’ammontare spettante, l’intero prestito.
APE – AGEVOLATA. Potranno accedere all’Ape agevolata i disoccupati, disabili e alcune categorie di lavoratori impegnati in attività faticose purchè abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Per accedere all’Ape agevolata bisognerà avere almeno 30 anni di contributi se disoccupati e 35 se si è lavoratori attivi. L’Ape andrà in vigore dal prossimo 1 maggio. Le risorse che saranno stanziate per il pacchetto pensioni ammonteranno a circa 1,5-1,6 miliardi per il 2017. Complessivamente saranno sei miliardi in tre anni. Il governo inserirà nella platea dell’Ape agevolata, oltre ai disoccupati, i disabili e i parenti dei disabili, anche alcune categorie di attività faticose come le maestre, gli operai edili e alcune categorie di infermieri, i macchinisti e gli autisti di mezzi pesanti. 

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