Manovra finanziaria. Manovra referendaria. Cosa non farebbe Renzi per quel Sì.

Bonus a go-go e promesse a raffica, in cambio di un “Sì” alla permanenza del governo Renzi a Palazzo Chigi dopo il 4 dicembre, data in cui gli italiani verranno chiamati a votare la riforma costituzionale Renzi-Boschi-Verdini. In realtà con quel voto Matteo Renzi pretende di strappare agli italiani quella legittimazione a governare che non ha mai ricevuto da nessun mandato popolare. Aveva promesso riforme strutturali,
aveva promesso di rottamare la vecchia politica, l’eccesso di burocrazia e di cambiare verso al Paese? Qualcuno ha forse notato, da oltre due anni a questa parte, una qualche sorta di cambiamento? Forse il governo Renzi ha creato nuove opportunità per giovani e imprese?; ha adeguato gli stipendi degli italiani a quelli dei tedeschi e dei francesi?; ha posto un freno all’invasione dei migranti?; ha fatto qualcosa per migliorare lo stato sociale, la sanità, la scuola, la sicurezza, la giustizia?; ha forse ridotto il debito pubblico e la pressione fiscale con la lotta all’evasione? Macchè, l’unica cosa che ha saputo fare il governo Renzi è stata quella di elevare il limite per l’uso del contante a tremila euro. Per tutta risposta, l’evasione fiscale (l’unica cosa che, assieme al debito pubblico, continua a crescere in Italia) ci costa ogni anno la bellezza di 109 miliardi, quattro volte l’entità della manovra finanziaria (27 miliardi) appena varata dal governo!

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