Perequare l’Indennità di Amministrazione dei Ministeri più poveri a quelli più ricchi.

di Bruno Stirparo, USB PI Ministero Interno, e Costantino Ferulli, USB PI Ministero Difesa.

Ill.mo Presidente Conte,
Ill.mi Ministri ed Onorevoli Deputati della nostra Repubblica

I nostri nomi sono Dott. Bruno STIRPARO e Sig. Costantino FERULLI, coordinatori nazionali rispettivamente di USB PI Ministero dell’Interno e Ministero della Difesa.

Ci rivolgiamo a Voi tutti per conto delle tante Lavorartici e Lavoratori che rappresentiamo in seno ai nostri Ministeri e che ci hanno dato mandato per esprimere un accorato appello, affinché si possa sensibilizzare la Vostra attenzione riguardo alle risorse del fondo di 80 milioni di euro annui destinate, nella misura del 90 per cento, alla graduale armonizzazione delle indennità di amministrazione del personale appartenente alle aree professionali dei Ministeri, al fine di ridurne il differenziale, ai sensi e per gli effetti previsti dagli artt. 143 e 144 della Legge 27 dicembre 2019, n. 160.

Onorevoli, Voi siete i garanti della Nostra Costituzione e ne salvaguardate i Principi Fondatori, che furono dell’Assemblea Costituente, in misura maggiore e più incisiva, e in special modo adesso, in occasione del quasi 160° anniversario dell’Unità d’Italia.

Altresì,

Ci sentiamo in dovere e in diritto come Cittadini italiani di chiederVi

che Essa sia rispettata – nei Suoi diritti così come nei Suoi doveri – oltre che dai cittadini tutti, soprattutto dalle Istituzioni nazionali, di cui Voi siete i garanti supremi nonché i primi rappresentanti.

Ci ritroviamo in particolare nel riconoscere le tante virtù di cui possiamo andare orgogliosi: una su tutte la capacità di essere solidali, di lavorare spesso silenziosamente per il bene comune. È il riconoscimento che queste sono le virtù che si apprendono essenzialmente in famiglia, per estenderle poi nella vita lavorativa e sociale.

Risulta accolto un emendamento 17.1000, dopo il 1° capoverso, aggiungere il seguente:

«Dopo l’articolo 17, è aggiunto il seguente:

«Art. 17-bis.

(Disposizioni per l’armonizzazione dei trattamenti accessori) di cui si allega:

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Emendc/1134832/1132804/index.html

1. Al fine di perseguire la progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e finanze un fondo da ripartire, la cui dotazione è pari a 80 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021. A decorrere dall’anno 2020, il fondo può essere alimentato con le eventuali somme, da accertarsi con decreto del Ministro dell’Economia e Finanze, che si rendono disponibili a seguito del rinnovo dei contratti del pubblico impiego precedenti al triennio contrattuale 2019-2021, ai sensi dell’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Per l’attuazione di quanto previsto dal precedente periodo, le somme iscritte nel conto dei residui sul fondo da ripartire per l’attuazione dei contratti del personale dello stato di previsione del Ministero dell’Economia e Finanze, sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione al Fondo di cui al primo periodo. Le risorse del fondo sono destinate, nella misura del 90%, alla graduale armonizzazione delle indennità di amministrazione del personale appartenente alle aree professionali dei Ministeri al fine di ridurne il differenziale e, per la restante parte, alla armonizzazione dei fondi per la retribuzione di posizione e di risultato delle medesime amministrazioni. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione e del Ministro dell’Economia e Finanze, si provvede alla ripartizione delle risorse del fondo tra le amministrazioni di cui al primo periodo per il finanziamento del trattamento accessorio di ciascuna di esse, tenendo conto anche del differenziale dei trattamenti di cui al precedente periodo e, in deroga all’articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 alla conseguente rideterminazione delle relative indennità di amministrazione. La Presidenza del Consiglio dei ministri, a decorrere dall’esercizio finanziario 2020, incrementa il fondo per le risorse decentrate del personale non dirigenziale di 5 milioni di euro annui ed il fondo per la retribuzione di posizione e per la retribuzione di risultato del personale di livello dirigenziale non generale di 2 milioni di euro annui a valere sulle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente nel proprio bilancio autonomo.

2. Agli oneri derivanti dal comma 1, primo periodo, pari a 80 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021, si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di parte corrente di cui al comma 5 dell’articolo 34-ter della legge 31 dicembre 2009, n. 196, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».

NOI di USB abbiamo da sempre richiesto, in ogni sede negoziale, di mettere fine a questa ingiustizia: COERENTEMENTE A QUESTO PRINCIPIO, tutta la USB P.I. MINISTERI ha iniziato presso il MEF un percorso di lotta, durato più di un anno, con assemblee e cortei interni a cui hanno partecipato centinaia di lavoratori, conseguendo per tutti loro, da gennaio 2019, l’equiparazione dell’indennità di amministrazione a quella del Ministero della Giustizia.

Di seguito, nel mese di dicembre scorso, il Ministro del MIBACT, On. Franceschini annunciava lo stanziamento di 22,5 milioni nella precedente Legge di stabilità per perequare l’indennità di amministrazione del proprio personale a quella del Ministero della Giustizia. Evidentemente mesi di agitazioni e lotte presso il MEF hanno fatto emergere con forza il problema.

Pertanto, vista la ormai certezza che la Legge di Bilancio 2020 prevede all’ art. 1 commi 143 e 144 l’istituzione di un fondo pari a 80 milioni di euro destinato “all’armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale appartenente alle aree professionali e del personale dirigenziale dei Ministeri a decorrere dall’ anno 2021.

A partire dal 2020, il fondo può essere inoltre alimentato, con le eventuali somme che si rendono disponibili a seguito del rinnovo dei contratti di pubblico impiego precedenti al triennio contrattuale “2019-2021”.

Riteniamo che questo stanziamento potrebbe non essere sufficiente a equiparare tutte le indennità a quella più alta (Ministero Giustizia) ma, soprattutto è necessario vigilare attentamente sui percorsi che seguiranno questi 80 milioni. Fondi che, ripetiamo, servono a compensare un’ingiustizia prorogata nel tempo, da destinare a perequare le indennità più povere tra le quali quella dei nostri Dicasteri.

Non vorremmo che, in realtà, questo stanziamento non fosse altro che un finanziamento “parallelo” per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Centrali e che, nelle maglie delle discussioni contrattuali, una parte di questi fondi venga utilizzata per altri scopi (meritocrazia, welfare aziendale, improbabili assicurazioni sanitarie ecc.) lasciando le briciole per l’ennesimo “percorso di perequazione dell’indennità di amministrazione” che porterebbe soltanto pochi euro nelle tasche dei Lavoratori.

Un piano particolareggiato del fabbisogno del personale dell’amministrazione civile dell’Interno e della Difesa, per fare un esempio su tutto, non è mai partito, perché è stato sempre ritenuto superfluo ed irrilevante per il miglioramento dei servizi resi all’utenza, così come non è mai stata accostata al processo organizzativo la revisione dell’ordinamento del personale che da anni ha visto penalizzati e discriminati i Dipendenti della Prima Area funzionale, connotati come i “Figli di un Dio Minore”.

Tanto meno è mai stata pensata una politica di vera valorizzazione del personale (formazione e riconoscimenti, incentivi economici e carriera) evitando così danno ai lavoratori e alla stessa amministrazione, e inoltre, mai nulla si è pianificato per il necessario ricambio generazionale.

Un personale scientemente svalutato e irriso, con un’età media piuttosto avanzata e sottoposto a carichi di lavoro pessimamente distribuiti e non riconosciuti dagli stessi dirigenti, elementi tutti che hanno contribuito a creare ambienti di lavoro anche di insensata competizione, in cui si respira un pessimo benessere lavorativo e continue situazioni di disagio che non favoriscono il miglioramento dei servizi e il buon andamento degli uffici e dell’Amministrazione Pubblica nel suo complesso.

Ancora non possiamo non rappresentare la spiacevole condizione nella quale versa il personale Civile, contrattualizzato delle nostre Amministrazioni e costretto ad aggiornarsi e formarsi autonomamente, con uno stipendio certamente inadeguato da troppi anni rispetto alle proprie prestazioni lavorative.

Pertanto, abbiamo ritenuto necessariamente importante riprendere questa tematica, anche se a distanza di ben quasi dieci mesi da quando è stato accolto l’emendamento, viste le urgenti questioni sulla riforma degli assetti organizzativi del personale e per essere di supporto al fine di generare documenti validi per la realizzazione di un “progetto di sistema”, affinché non vi siano leggere frenate che non rispecchierebbero più la vivacità dei primi tempi e dei rispettivi decreti attuativi interni per “normare” l’emendamento per le rispettive amministrazioni del personale civile dell’ Interno e della Difesa.

Crediamo vivamente che il lavoro è un Diritto, la giusta retribuzione è un obbligo!

A parità di lavoro, parità di salario!

Pretendiamo per le Lavoratrici ed i Lavoratori che ce lo chiedono ripetutamente, visto anche il periodo storico, la Dignità che meritiamo in quanto Lavoratori al servizio dello Stato.

Restiamo a Vostra completa disposizione, sperando in un gradito incontro per illustrarvi le nostre istanze, se lo riterrete opportuno.

Grati dell’attenzione e di quanto vorrete fare, inviamo i nostri più rispettosi e cordiali saluti.

USB PI Ministero Interno                                     USB PI Ministero Difesa

Dott. Bruno STIRPARO                                        Sig. Costantino FERRULLI

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1 Response

  1. Nicola Todisco ha detto:

    Ho letto l’articolo del sindacato usb che giustamente rivendica l’equiparazione dell’indennità di amministrazione fra comparti, lo dovrebbe fare anche per noi dipendenti comunali in funzioni giudiziarie con le stesse mansioni e compiti alle qualifiche dei ministeriali, ma con trattamenti economici discriminanti e anticostituzionali.
    Cordiali saluti

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