21 Giugno 2019 – Tax Freedom Day. Lavoriamo per metà anno solo per pagare le tasse!

di Redazione. Passano i politici, cambiano i governi, ma il salasso fiscale resta sempre lo stesso, con lo Stato che sul lavoro degli italiani si prende esageratamente troppo! Tant’è che la metà dell’anno la passiamo a lavorare soltanto per il fisco!
 Insomma, lavoriamo dal 1° gennaio al 20 giugno soltanto per pagare le tasse, per poi ritrovarci con servizi pubblici del tutto assenti e che non funzionano come dovrebbero, almeno per quanto ci costano: dal trasporto pubblico allo smaltimento dei rifiuti, dagli ospedali alle scuole, dai ponti alle strade che crollano, dalle visite mediche agli accertamenti diagnostici dopo attese di mesi e mesi, dai processi che non arrivano mai a sentenza alle lungaggini burocratiche senza fine!
Ma, nonostante tutti i disservizi di uno Stato assente quando deve dare, ma super-presente quando deve prendere, soltanto a partire dal 21 giugno p.v. potremmo festeggiare il “Tax Freedom Day”, il giorno della liberazione fiscale e pensare di portare lo stipendio a casa, per intero! Perché, conti alla mano, sono circa sei i mesi che lavoriamo a fondo perduto, solo per pagare tasse e balzelli vari!
Uno Studio della Cgia di Mestre conferma che nel 2019 il Tax Freedom Day cadrà il 21 giugno, un giorno più tardi del 2018, un giorno in più che il fisco si prende dalle tasche degli italiani. Il calcolo indica la data in cui mediamente il contribuente italico cessa di lavorare per pagare il carico fiscale che grava su di lui, ed inizia a lavorare per se stesso e a mettersi i quattrini in tasca.

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2 Responses

  1. Valentina Salerno ha detto:

    L'Italia sta perdendo i pezzi.Il nuovo governo, nuovo si fa per dire non è in grado di affrontare i grandi nodi.Nodi talmente affrovigliati che servirebbe la mano dell'Onnipotente per scioglierli

  2. Anonimo ha detto:

    Presidenza Repubblica Ill.mo Presidente Mattarella Quirinale 00186 Roma. Ill.mo Presidente, (lettera aperta)TORINO sta perdendo milioni di euro grazie agli strumenti finanziari derivati, acquistati dal Comune di Torino sotto la gestione del sig. Chiamparino: da sempre alla greppia.Corte dei Conti e Procura della Repubblica, sono da tempo informate sulla gravità del problema, sbattendosene.La triste realtà è che la politica da tempo si è arresa allo strapotere delle banche italiane.Chissà perché la Procura della Repubblica di Torino, archivia sistematicamente ogni esposto denuncia che riguarda le banche.Non parliamo delle cause di lavoro, vinte al 101% dalle banche. In via Alessandria 12 (Torino) dal lontano 1995, un gruppo di anarchici, occupa abusivamente l’ex Asilo Principe di Napoli e nessuno interviene, nemmeno il Salvini: sgombrano i Casamonica ma non gli squatters, a due passi dalla Lavazza.Che vergogna la resa delle istituzioni (sic) altro che legalità e costituzione: in Italia ormai siamo in mano ad una partitocrazia che ci porterà alla rovina ed alla miseria. VERGOGNA!!!!!!!!!! TORINO – Comitato Spontaneo palle piene: siamo in tanti ed in aumento.

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