Votare non è servito a niente. È tutto da rifare!

Votare il 4 Marzo non è servito, praticamente, a niente. Niente governo. Niente flat tax. Niente riforma delle pensioni. Niente reddito di cittadinanza. Niente contrasto all’immigrazione.
Insomma, niente di niente, se non le solite tasse con il pericolo che se ne inventino di nuove! Anche perché, per spremere i ‘soliti noti’, un governo lo si trova sempre! Ma, come dicevamo, votare con questa legge elettorale non è servito a niente, perché gli italiani hanno ‘spalmato’ il proprio voto su tre diverse formazioni politiche, senza consegnare a nessuna di queste una maggioranza di governo. Quindi il voto del 4 Marzo non è valso a nulla, non solo perché queste tre forze politiche, non hanno ottenuto dagli elettori il consenso necessario per andare da sole al governo, ma soprattutto perché non sono abbastanza ‘democristiane’ per trovare un accordo di governo, abiurando a prescindere le famigerate ‘convergenze parallele’. Pertanto, l’unica soluzione percorribile è quella di un ‘Governo del Presidente’ che metta insieme i cocci del 4 Marzo per traghettare il Paese verso nuove elezioni, con una nuova legge elettorale e con l’incognita di nuove tasse. Nel frattempo, le percentuali dei votanti, sia alle politiche che alle recentissime amministrative, rischiano di crollare inesorabilmente sotto il 50 per cento. A tanto è arrivata la distanza tra gli elettori e gli eletti.

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