Ridistribuire la ricchezza.

di Maria Pia Caporuscio. Un tempo, per il primo maggio, si festeggiava il lavoro mentre oggi si piange la perdita del lavoro.

Chi avrebbe mai potuto immaginare che negli anni duemila, si sarebbe tornati indietro di secoli, non solo nella qualità di vita della classe lavoratrice, ma proprio nella civiltà. Una civiltà raggiunta dopo secoli di lotte, per strappare quei sacrosanti diritti di chi produce ricchezza a gente che proprio grazie a questi lavoratori può permettersi di vivere come Dei nell’Olimpo. E mentre la tecnologia faceva passi da gigante che doveva servire a migliorare la qualità di vita della classe lavoratrice, migliorava purtroppo gli incassi astronomici dei loro sfruttatori. E questi maledetti capitalisti piuttosto che agevolare la vita ai propri dipendenti, li licenziavano in massa e a quelli che restavano (avendone ancora bisogno) li ricattavano dimezzando i loro stipendi, privandoli dei diritti acquisiti sottomettendoli come schiavi pena il licenziamento. Con la collaborazione di governanti privi di scrupoli, questi dannati privavano la classe lavoratrice di ogni e qualsiasi diritto, gettandoli nella miseria. Quanti padri di famiglia presi dallo sconforto si sono suicidati per disperazione non nutrendo più alcuna speranza nel futuro? Rimorderà mai la coscienza a questi cadaveri viventi? Sono consapevoli di essere gli autori del degrado civile, economico e morale della più bella nazione del mondo? Che siano maledetti!

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