Fico, l’Esploratore.

di Redazione. Di andare alle urne non se ne parla proprio, anche perchè tutti i sondaggi danno il centrodestra in netta e costante crescita. E allora come pretendere che un Presidente della Repubblica messo lì al Quirinale proprio da Renzi, Grillo, Zingaretti & Compagni, sciolga le Camere per tirare la volata al centrodestra?

Pertanto si fa la solita manfrina per rimettere insieme i cocci di un vaso rotto, ovvero per cercare di pacificare una sinistra sempre più divisa e litigiosa. La sinistra, certo, dacchè a questo punto è ormai assodato che anche il M5S, diviso e litigioso al pari dei Dem, è parte della sinistra italiana!

E quindi, “incarico esplorativo” a Roberto Fico, giammai alla Casellati, come sarebbe dovuto essere trattandosi della seconda carica dello Stato, ma con il vizio, ahimè, di appartenere al centrodestra!

Questo è stato l’esito del giro di consultazioni del capo dello Stato conclusosi dopo l’apertura della crisi da parte di Italia Viva e le dimissioni del presidente Conte.

Il tentativo del Quirinale, sotto la regia di Matteo Renzi, è quello di allentare la tensione politica tra Giuseppe Conte e lo stesso leader di Italia Viva. Ricucire le smagliature tra i grillini, riconciliare le varie anime che si agitano nel PD, ricucire lo strappo tra Conte e Renzi e imbarcare quanti più “costruttori” è possibile per servire agli italiani la solita minestra riscaldata.

Insomma, bisogna fare di tutto pur di non andare al voto!

Un incarico complicato quello assegnato all’“Esploratore”, che però ha dalla sua parte un collante micidiale: l’attaccamento alla poltrona di tutti i parlamentari, tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso!

Ecco allora che l’“Esploratore” andrà a sondare le possibilità di un “Conte ter”. Del resto questa è l’unica possibilità praticabile per il suo M5s, ma anche per il Pd, che però non ha mai smesso di pensare al Berlusconi del Nazareno.

Renzi, da parte sua, preferirebbe un altro premier politico e proverà a bombardare la tenuta di pentastellati e Dem con un altro nome che non sia quello di Conte, magari lo stesso Fico.

Estrema ratio, un “governo di larghe intese”, l’unica alternativa ad un governo politico con una maggioranza di centrosinistra che includa IV: un “governo di unità nazionale”, con un premier tecnico.

Infatti, qualora l’Esploratore dovesse fallire, Mattarella, per chiamare a raccolta i “costruttori”, potrebbe anche incaricare un tecnico a guidare un “governo di scopo” che porti il paese ad elezioni anticipate. Logicamente questo sarebbe solo un bluff del Quirinale come quando nel 2018 il capo dello Stato diede l’incarico a Carlo Cottarelli e fu proprio quella mossa a far scattare la molla anti-urne e la corsa all’alleanza M5s-Lega.

Tutte ipotesi, ma per il Quirinale il mandato a Fico è chiaro: verificare se ci siano i margini per un Conte ter.

Se così non sarà, per il “veto” di Renzi sul nome dell’avvocato del popolo, si aprirà una fase nuova gestita sempre dal presidente Sergio Mattarella, ma per il “voto anticipato” lasciate ogni speranza o voi che ancora ci sperate!

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4 Responses

  1. Parsifal-Napoli ha detto:

    Come COZZE alle ppltrone
    Mese Vergogna 14.000euro al

  2. mele franco ha detto:

    Adesso capite perchè la sinistra ci tiene tanto a non mollare?
    Per poter sostituire Mattarella con un altro dei suoi e mettere una ipoteca sul Quirinale!

  3. Elena Sofia ha detto:

    Se a parti invertite si fosse verificata la stessa crisi di governo la sinistra avrebbe chiesto ed ottenuto immediatamente di andare al voto.

  4. Ernestina Ri ha detto:

    Ormai è un dato di fatto: quando la sinistra va al potere non lo molla più e si fa tutta la legislatura!

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