‘Venghino siori, venghino!’ Renzi: piazzista o statista?

La Televendita, vent’anni dopo. Berlusconi  esordì, negli studi di ‘Porta a Porta’, illustrando e firmando in diretta tv il suo contratto con gli italiani. Di quei 10 punti nulla fu mai portato a termine. Dal Ponte sullo stretto al Poliziotto di quartiere tutto è rimasto su quella lavagna. 
Ma passiamo all’oggi. Il “premier-sprinter”, suo malgrado, è costretto ad usare i freni. Tesoro, Quirinale, Finanza, Banche, Burocrati, Tecnocrati, Confindustria, Bruxelles, ecc, ecc, sono degli ostacoli impegnativi per tutti, anche per lui! Così ieri in conferenza stampa si è presentato con il telecomando in mano e invece di sfornare decreti legge ha solo pubblicizzato slogan a colpi di slide in luogo della sfigata lavagnetta del Cavaliere, e alla fine ha dovuto far slittare dalle buste paga di aprile a quelle di maggio il nuovo “miracolo italiano”: il taglio del cuneo fiscale! Ad aprile era impossibile… “lo dico da misero laureato in diritto amministrativo: questo è impossibile!”. Ma quei soldi, alla fine, magari una tantum, arriveranno… altrimenti il premier ha dichiarato di appendere al chiodo la sua carriera politica! 
Non ci siamo recati al Bar. Una volta che l’atto è approvato dai ministri, diventa fatto”!!! Renzi, doveva annunciare un pugno di decreti legge per diminuire le tasse e rilanciare l’economia, ma all’atto pratico si è presentato con una semplice “relazione del presidente del Consiglio approvata dal Consiglio dei ministri” che “distribuisce 10 miliardi in busta paga a 10 milioni di persone” e con un disegno di legge che sblocca i soliti miliardi che lo Stato deve alle imprese. Comunque, il premier ne ha per tutti nei suoi cartelloni pubblicitari, anche per i recenti mugugni di Confindustria, con la promessa di un taglio del 10% dell’Irap da finanziare con l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26%. Ma ecco in dettaglio gli interventi previsti dal governo da qui al primo luglio, a quando cioè, secondo il premier Matteo Renzi, l’Italia si dovrà presentare in Europa “più leggera”: ogni riferimento alle tasche degli italiani è pensare male!? 
FISCO: 
TAGLIO CUNEO FRA DUE MESI – E’ il capitolo più atteso, ma non partirà subito, bensì dal primo maggio, con i soldi in busta paga che arriveranno quindi dal 27 del mese. 
IRPEF: 1.000 EURO IN PIU’ ALL’ANNO – E’ la cifra che arriverà in busta paga a chi guadagna meno di 1.500 euro al mese. In pratica circa 80 euro per 12 mensilità. I destinatari non sono solo i ceti meno abbienti, “ma anche un po’ di ceto medio”, ha spiegato Renzi. La misura riguarda 10 milioni di persone e costerà 10 miliardi. 
IRAP GIU’ DEL 10% – Anche le imprese godranno di un calo delle tasse, coperto con un aumento dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie (ma non sui Bot). 
DEBITI P.A.: 
DDL PER SBLOCCO 68 MLD ENTRO LUGLIO – In questo caso il provvedimento è stato effettivamente approvato, ma con un veicolo normativo ‘lento’. Le risorse vanno ad aggiungersi ai 22 miliardi già pagati finora. I governi precedenti avevano già previsto nelle leggi sui rimborsi lo sblocco di 47 miliardi complessivi. 
RAFFORZAMENTO RUOLO CDP – Lo sblocco avverrà tramite le garanzie offerte dalla Cassa alle banche che si “accolleranno” i crediti delle imprese. Garante di ultima istanza sarà comunque lo Stato. 
JOBS ACT. 
CONTRATTO A TERMINE SENZA CAUSALE PER 3 ANNI – E’ previsto nel primo braccio del Jobs act, ovvero nel decreto legge. Oggi si può assumere a tempo determinato senza causale solo per un anno. Nel dl è prevista anche una semplificazione dell’apprendistato. 
SUSSIDIO UNIVERSALE PER TUTTI DISOCCUPATI – E’ inserito nel secondo braccio, cioè nel ddl delega. Ci vorranno almeno sei mesi. Assorbirà Aspi e mini Aspi e sarà “graduato in ragione del tempo in cui la persona ha lavorato”. La cig in deroga andrà verso l’esaurimento. 
CIG PIÙ CARA PER CHI LA USA DI PIÙ – Nel ddl delega si mantengono la cig ordinaria e straordinaria, introducendo però un “meccanismo premiante”: si abbassa il contributo di tutti ma si alza a chi usa di più la cassa. 
GARANZIA GIOVANI DAL PRIMO MAGGIO – Riguarderà una platea potenziale di 900 mila persone con risorse per 1,5 miliardi. 
PMI. 
CREDITO PIU’ SEMPLICE – Il Fondo di garanzie per le piccole e medie imprese viene incrementato di 500 milioni di euro. 
BOLLETTE PIU’ LEGGERE – Il costo dell’energia elettrica diminuirà del 10% per un totale di 1,4-1,5 miliardi di euro entro la fine dell’anno. 
AUTORITA’ ANTICORRUZIONE. NUOVO COMMISSARIO – Il cdm ha nominato Raffaele Cantone. L’obiettivo indicato da Renzi è di scalare immediatamente le classifiche internazionali guadagnando 20 posti. SCUOLE.
3,5 MLD PER EDILIZIA SCOLASTICA – Viene alimentato di 3,5 miliardi il plafond a cui attingere per comuni e province per le scuole. Chi vuole attingere lo farà con procedure semplificate. 
ARRIVA CABINA DI REGIA – Arriva a Palazzo Chigi l’unità di missione (una sorta di cabina di regia) per l’edilizia scolastica. 
TERRA FERMA. 
DISSESTO IDROGEOLOGICO – Dal primo aprile saranno disponibili 1,5 miliardi per la tutela del territorio. 
PIANO CASA.
GIU’ CEDOLARE SECCA – Scende dal 15 al 10%. Il costo è di 146 milioni. L’obiettivo è dare sostegno agli affitti a canone concordato. 
IN VENDITA. 
AUTO BLU ALL’ASTA – ‘VENGHINO SIGNORI VENGHINO’, così, da imbonitore, lo stesso premier ha annunciato che le auto blu della pubblica amministrazione verranno messe all’asta sul web dal prossimo 26 aprile… “anche quella di Brunetta”!.
ALLOGGI IACP – E’ prevista la conclusione di accordi con regioni ed enti locali per favorire l’acquisto degli alloggi ex IACP da parte degli inquilini. Per favorire l’acquisto è prevista la costituzione di un Fondo, con dotazione massima di 18,9 mln l’anno dal 2015 al 2020. 
RISCATTO A TERMINE DELL’ALLOGGIO SOCIALE – Lo può fare l’inquilino dopo almeno 7 anni dalla stipula del contratto. 
COPERTURE. Il taglio del cuneo fiscale verrà coperto a regime con tagli permanenti alla spesa, ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Per quest’anno, fase ancora transitoria, i 10 miliardi saranno garantiti da 3 miliardi di spending review (l’obiettivo massimo per il 2014 della spending è di 7 miliardi, con una stima prudenziale di 5, che diventano però appunto 3 se si considera che il taglio dell’Irpef riguarda solo 7 mesi dell’anno), dai ‘risparmi’ derivanti dal calo dello spread e dal margine offerto dal deficit al 2,6% che potrà eventualmente salire fino al limite massimo del 3%. Renzi ha indicato come possibile copertura anche i maggiori introiti Iva dal pagamento dei debiti P.A.

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