Una dritta sulle pensioni…

Oggi come oggi essere un “irregolare” paga più dell’essere un cittadino italiano “regolare”. Lo status di profugo, ad esempio, assicura vitto, alloggio, schede telefoniche e pure qualche extra per un ammontare complessivo di circa mille e rotti euro al mese. Lo status di disoccupato assicurerebbe, qualora la proposta dei 5Stelle diventasse legge, un “reddito di cittadinanza” prossimo allo stipendio di un normale lavoratore e in seguito, ma questa è già legge dello Stato, una “pensione sociale” molto vicina a quella di chi ha versato i contributi all’Inps per una vita intera.
Ora, ammesso e non concesso che spacciarsi per un richiedente asilo politico comporta una certa destrezza – seppure nel paese del bengodi nulla è impossibile, come i “falsi non vedenti” che si fingono tali per riscuotere la pensione d’invalidità e poi si mettono alla guida dell’auto, a fare la spesa e a leggere il giornale – ma mi dite a che serve lavorare tutta una vita, mettersi in regola e soprattutto continuare a versare i contributi all’Inps se poi ci mandano in pensione a 70anni e con un assegno previdenziale di qualche euro superiore alla pensione sociale? Tanto vale non lavorare, non versare i contributi e aspettare il reddito di cittadinanza e la pensione sociale fruendo di tutte le esenzioni e le agevolazioni riservate a coloro che, almeno sulla carta, per lo Stato italiano sono dei nullatenenti!

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