Un Paese che… non funziona.

La condanna in primo grado a 9 anni di reclusione a Denis Verdini non scandalizza più nessuno. Gli italiani, purtroppo, ci hanno fatto il callo, e la ‘vicenda verdini’ è solo la punta dell’iceberg di un Paese che… “non funziona”! Questa politica al ribasso e questi politici condannati e indagati, affetti da familismo e affarismo, arroccati da sempre sui loro privilegi, hanno metabolizzato “mani pulite” e con la massima nonchalance hanno ripreso le loro… “normali attività”.
A testimonianza che la fine della ‘prima repubblica’ di fatto non c’è mai stata – se non nei nomi di spicco dei vecchi leader di quei partiti che oggi non esistono più – sono rimaste le ruberie, le corruttele, gli scandali, gli inciuci di Palazzo, le tasse che aumentano, il debito pubblico che ogni giorno batte un record, gli stipendi e le pensioni che calano, i prezzi al consumo che salgono fuori da ogni controllo, e poi la disoccupazione, la fine del ceto medio, la sanità, la scuola, la giustizia e il welfare che tutti noi viviamo tragicamente nel quotidiano. E sulle macerie di un Paese distrutto, aleggiano come avvoltoi, sempre “loro”, squali affamati di soldi e di potere, lupi famelici senza scrupoli, sciacalli alla ricerca dell’ultimo osso ancora da spolpare, sempre tesi al raggiungimento dei propri interessi personali e di quelli degli amici degli amici, ma mai seriamente, onestamente e validamente impegnati sul fronte del bene comune, per il quale, vale la pena ricordarlo, furono eletti dai cittadini italiani e dai quali sono profumatamente pagati.

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