Un futuro senza pensione.

In Italia, dove qualcuno si ostina ancora a dire che siamo usciti dal tunnel della crisi, assistiamo impotenti ad una costante svalutazione del mondo del lavoro. Stipendi troppo bassi per reggere al caro vita, lavoro nero che la fa da padrone e sistema previdenziale che rischia di implodere se non si riuscirà, quanto prima, a separare l’assistenza, da far gravare sulla fiscalità generale, dalla previdenza. Se non si fa qualcosa adesso per mitigare gli effetti disastrosi del “contributivo secco”, tra qualche decennio coloro che lasceranno il lavoro per sopraggiunti limiti di età (67 anni + speranza di vita), riceveranno una pensione pari ad un terzo del loro ultimo stipendio. Poco meno di una pensione sociale! Con il sistema del calcolo contributivo e l’aliquota tra il 10 ed il 14 per cento, si avranno, infatti, trattamenti previdenziali davvero troppo bassi per campare dignitosamente. Occorre intervenire bene ed in fretta, altro che chiacchiere!

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