Un Albero della Libertà con radici nelle idee liberali e nei valori cristiani.

Silvio Berlusconi, ancora convalescente a seguito di una brutta caduta che gli ha procurato una ferita al labbro e alcuni punti di sutura, riprende ‘il filo del discorso’ con gli italiani e i suoi possibili alleati con un lungo editoriale pubblicato sul mensile ‘l’Opinione’, dall’eloquente titolo “Un Albero della Libertà con radici nelle idee liberali e nei valori cristiani”. Il leader di Forza Italia richiama ancora una volta l’unità della coalizione come unica carta credibile e vincente per le prossime elezioni politiche soprattutto perchè,
a suo avviso, “il centrodestra è obiettivamente l’unica area politica a poter esprimere un’idea credibile e coerente per far uscire il paese dalla crisi”. In attesa che si apra la partita sulla legge elettorale, il cui esito avrà inevitabilmente ripercussioni sulla composizione del futuro centrodestra, Silvio Berlusconi auspica, ovviamente, un sistema elettorale con il premio alla coalizione che “costringa” anche gli alleati più riluttanti a ricomporre l’alleanza per provare a conquistare la vittoria. Sondaggi alla mano, infatti, solo un centrodestra unito avrebbe chance, mentre da soli, i singoli partiti, sarebbero destinati alla sconfitta. Ma se gli alleati non chiudono all’idea di un’alleanza di centrodestra, a dividere l’ex premier dal “duo” Salvini-Meloni restano le caratteristiche della nuova coalizione ma soprattutto l’orizzonte europeo a cui fa riferimento. “Io credo che il centro-destra debba saper creare un’offerta di governo credibile, che dia autorevolezza al nostro paese in Europa e nel mondo. Quell’Europa dalla quale non avrebbe senso uscire, ma che va rifondata da capo se deve avere un futuro. Questa è la strada per un centro-destra che vinca le prossime elezioni. Ma soprattutto per un centrodestra che sia davvero utile all’Italia. Dobbiamo avere ben chiara – avverte il leader di FI- una cosa: un centro-destra moderno deve saper dare voce alle legittime paure, allo scontento, alla rabbia, all’indignazione dei cittadini vessati da uno stato troppo presente quando fa il burocrate o l’esattore delle imposte, troppo assente quando deve difendere la vita, la proprietà o l’identità degli italiani. Tutto questo è necessario, anzi è sacrosanto. Ma non basta. Quello che occorre è un grande progetto liberale e riformatore, basato sui valori cristiani, che riprenda le migliori tradizioni del pensiero politico democratico nel nostro paese. Un progetto in linea con le culture politiche vincenti nei maggiori paesi europei, alternative alla sinistra. E’ – sottolinea ancora Berlusconi – il nostro progetto: quello del Ppe che noi di Forza Italia rappresentiamo con orgoglio nel nostro paese. Abbiamo provato a riassumerlo simbolicamente nell’Albero della Libertà: un grande albero le cui radici sono nei nostri valori cristiani e nelle nostre idee liberali, i cui rami sono i diversi temi da affrontare con urgenza, mentre i frutti su ogni ramo sono le nostre soluzioni, chiare, semplici, comprensibili. Naturalmente tutto questo riassume in termini semplici un grande lavoro di studio e di elaborazione dei nostri migliori specialisti in ogni materia, ma soprattutto i contributi di idee che ci vengono dalla società civile, dalle categorie che stiamo coinvolgendo, dai focus con campioni rappresentativi di italiani con i quali confrontiamo analisi dei problemi e soprattutto soluzioni”. Quindi, per il Cavaliere, il centrodestra può vincere le prossime elezioni a patto che si vada uniti alle urne con un progetto liberale alternativo alla sinistra e senza uscire dalla Ue. Questa è la strada tracciata da Silvio Berlusconi per un centrodestra vincente. L’idea però di un centrodestra che abbia come perno il Partito Popolare europeo non piace né a Lega né a Fratelli d’Italia che non hanno mai nascosto le loro simpatie per il fronte national di Marine Le Pen. Ad incidere sui futuri equilibri del centrodestra di casa nostra sarà, quindi, l’esito delle elezioni francesi. Sia Meloni che Salvini, a differenza degli azzurri, non hanno mai fatto mistero di tifare per la vittoria della leader del Front National che però, proprio in queste ore, si è mostrata ai francesi molto più ‘moderata’, mitigando e di molto quei suoi toni così antieuropeisti che ne avevano contraddistinto la campagna elettorale e che adesso prospetta la fuoriuscita della Francia dalla Ue come un ipotesi assai remota in vista del ballottaggio di domenica prossima!

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