Trump: “Se non paghi le spese alla Nato, non ti proteggo”!

Donald Trump, lanciato verso la nomination repubblicana nella corsa alla Casa Bianca, rispolvera un vecchio cavallo di battaglia puntando il dito contro i membri della Nato che non investono il 2% del Pil per la Difesa.

Chi non spende abbastanza in difesa come concordato in sede Nato non merita il sostegno degli alleati!

Così in un comizio a Conway, nel South Carolina, Trump ha ribadito in maniera assai rude, com’è nel suo carattere: ha detto infatti che non esiterebbe a “incoraggiare” Stati come la Russia a “fare quel diavolo che vogliono” dei Paesi della Nato che non rispettano i loro impegni finanziari.

Un messaggio dirompente, in un contesto caratterizzato dalla guerra tra Ucraina e Russia, con Kiev che aspetta le armi dagli Usa per continuare a resistere all’offensiva di Putin. Il pacchetto da 61 miliardi di dollari è bloccato al Senato, a Washington, dove si fa sentire proprio l’influenza di Trump su una pattuglia di repubblicani.

L’ex presidente ha fatto sobbalzare l’Alleanza Atlantica raccontando che in passato, in una riunione della Nato, ha confidato ad un altro capo di Stato che gli Stati Uniti sotto la sua leadership non avrebbero difeso nessun Paese considerato “delinquente”. “Il presidente di un grande Paese si è alzato e ha detto: ‘Beh, se non paghiamo, e se siamo attaccati dalla Russia, chi ci proteggerà?'”. Trump in quella circostanza ha risposto: “Non paghi, sei un delinquente. Nessuno ti proteggerebbe. Anzi, li incoraggerei a fare quello che vogliono. Devi pagare, Devi pagare i tuoi conti”.

Chi rispetta gli impegni.

Oltre agli Stati Uniti (3,49%), sono in linea con l’obiettivo del 2% dl Pil da versare alla Nato, la Polonia (3,9%), la Grecia (3,01%), l’Estonia (2,73%), la Lituania (2,54%), la Finlandia (2,45%), la Romania (2,44%), l’Ungheria (2,43%), la Lettonia (2,27%), il Regno Unito (2,07%) e la Slovacchia (2,03%).

Chi non li rispetta.

Fanalini di coda sono invece Lussemburgo (0,72%), Belgio (1,13%) e Spagna (1,26%). Sotto il target del 2% e dunque nella “lista nera” di Trump ci sono anche: Turchia, Slovenia, Canada, Italia (*), Portogallo, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Norvegia, Olanda, Albania, Croazia, Bulgaria, Macedonia del Nord, Montenegro e Francia (quest’ultima per poco, è all’1,9%). La Finlandia, nuovo membro Nato, è appena sotto al 2% ma si è impegnata a portare la spesa al 2,3% del prodotto interno lordo e dunque potrebbe contare sullo ‘scudo’ di un’America guidata da Trump.

Italia (*). Secondo la Nato, il rapporto tra spese militari e Pil in Italia nel 2023 è pari all’1,46% del Pil. Nel 2022 era dell’1,51%, nel 2020 all’1,59 per cento. Il Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2023-2025 prevede per il budget della Difesa 2023 una spesa di 29,7 miliardi di euro, in aumento rispetto al periodo precedente. Quanto all’obiettivo del 2%, il documento fa presente che l’obiettivo nazionale è di centrare la percentuale del 2% nel 2028, cioè tra 5 anni.

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