L’illusione della libertà virtuale. In realtà siamo solo gli operai della sua catena di montaggio.

di Francesco Alberoni. Noi viviamo all’interno di una grande illusione, forse di una grande ideologia. L’esperienza è iniziata con la caduta del Muro di Berlino, la liberazione del commercio mondiale e internet.

Improvvisamente, abbiamo avuto l’impressione di avere raggiunto una nuova, sconosciuta, totale libertà. Il mondo ci appare come una straordinaria pianura dove ci muoviamo come singoli individui. Abbiamo l’impressione di poter andare dove vogliamo, di commerciare con chi ci pare, di farci amici in India come in Cina e siamo convinti che se hai una buona idea puoi avere un grande successo.

È l’idea dell’uomo fatto da sé che viene portata alle estreme conseguenze.

Ma questo significa che accanto e in concorrenza con la tua idea ci sono tutte le idee e i progetti del mondo. E se viaggi da un Paese all’altro vedi le nuove metropoli piene di grattacieli, le sterminate fabbriche di Usa, India e Cina, se visiti i laboratori parli con gli scienziati, ti senti stupito, travolto, abbagliato dai vertiginosi progressi tecnici che si ripercuotono poi attorno a te nella tua città con un caleidoscopio di invenzioni tecnico-scientifiche.

Per cui tu hai veramente l’impressione che tutto sia possibile.

Ma non è vero. In realtà le tue possibilità sono estremamente limitate. Pensiamo ai primi tempi di internet: tutti avevamo la sensazione di potere parlare liberamente con tutti in ogni parte del mondo dicendo ciò che volevamo. Poi ci siamo accorti che davanti a noi si stendeva uno sterminato deserto dove non trovavi nessuno, ed ecco che allora sono apparse Facebook, Instagram, Amazon, che hanno riempito questo deserto. Non solo, tutte queste straordinarie costruzioni del web le edifichi tu giorno per giorno, seguendo le istruzioni dei monopoli internazionali che ti impongono nuovi modelli, nuove regole, nuovi aggiornamenti, nuove password.

Noi tutti, affaccendati attorno ai computer e ai cellulari, siamo solo gli operai della loro catena di montaggio.

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10 Responses

  1. Mario ha detto:

    Facce di bronzo che per dire parolacce, guadagnano tanto e li mettono anche in Parlamento.
    Una volta il turpiloquio era perseguito ora è incensato. Che vergogna di sistema

  2. Oscar-VI ha detto:

    Simone Tr, condivido e sottoscrivo quello che Lei dice. I risanamenti delle banche,…, guarda caso le pagano sempre i risparmiatori, mai gli amministratori delle banche. Senatori a vita ed ex Presidenti…50.000 euro al mese (cuoco+maggiordomo) alla faccia del comunismo predicato per una vita, senza lavorare un giorno ma a fare la morale agli altri.

  3. Vanessa ha detto:

    Prima di Internet, per scrivere dovevi essere un giornalista con tanto di esame a Roma.
    prima di Internet la Casta opinionisti e giornalisti era un ristretto numero.
    Oggi trovi persone che scrivono bene, senza essere giornalisti, e questo magari infastidisce chi è pagato profumatamente per scrivere, buon per lui o per lei.
    Le TV ci propongono da anni icone tekevisive alcune di 62, 70, anni inamovibili anche se nsempre di eccelsa qualità. WWWW le novità che rompono la monotonia delle icone care al sistema:Non cambiare perchè così la elite se la gode

  4. Simone TR ha detto:

    Questa è una finta democrazia, tu pensi di poter decidere qualcosa, ma in realtà ti fanno decidere su quello che lorsignori hanno già deciso per la loro solo ed esclusiva convenienza fregandosene del popolo e del bene comune!

  5. Esterina ha detto:

    Bisognerebbe tornare all’età del bronzo, anche se taluni già lo hanno fatto mostrandoci tutti i giorni a reti unificate le lo “facce di bronzo”!!!!

  6. il Grigio ha detto:

    Chi critica Internet, sostenendo che è controllata, ecc.
    Ma scusate non siamo da sempre controllati, è una novità. Internet può essere uno strumento di controllo, ma non lo è il conto corrente bancario? Non lo è il libretto postale, ogni operazione documento e codice fiscale.Siamo controllati, i piccoli almeno, da sempre. Non c’era bisogno di Internet. Ad alcuni Internet da fastidio perchè permette a chi ha talenti di esprimerli, anche solo per il gusto di dire la propria idea, certo ci saranno i cafoni e maleducati che abuseranno, ma questo accadeva anche prima di Internet è nella natura umana, buono e cattivo.
    Umberto Eco sosteneva che anche il cafone fa opinione, ma anche il cafone ha diritto di vivere visto che paga le tasse. Un mondo di intellettuali, Capra capra capra e ca….o ad ogni secondo.
    Io di certi intelletuali presuntuosi ne faccio a meno, anche se me li propinano in tutte le TV perchè parolacce e cafonaggini se provengono da intellettuali vanno bene.

  7. Piero-TO ha detto:

    Catena di montaggio, vedere anni’60 e seguenti, quando alla FIAT c’erano i cronometristi.
    Internet non è una catena di montaggio, chiederlo a chi ha avuto la sfortuna di lavorarci.

  8. L'Alapardo -MI ha detto:

    E che dire dell’illusione della DEMOCRAZIA, quando di fatto a comandare sono i partiti?
    E che dire della libertà: NO al Contante, controllati dal Fisco per sapere dove – come – quando spendiamo il ns. denaro. Da tempo ci illudono di essere Liberi la libertà vera è la libertà dal bisogno ma di quella è meglio nON parlare

  9. Giannina ha detto:

    Il nocciolo è sempre lì:saper utilizzare bene. Tanti usano la Rete come se giocassero ed alcuni finiscono nelle grane. Poi ci sono sempre i criminali che fanno reati, ma questo non è colpa dello strumento.
    Un martello, un cacciavite sono strumenti di lavoro, ma purtroppo possono essere usati male ma questo non è certo colpa dell’atrezzo in sè

  10. Giacomo-TO ha detto:

    INTERNET come qualsiasi creazione umana ha dei limiti e sicuramente non è perfetta.
    Oggi una persona si mette al Computer e con un Blog o con Youtube, può esprimere una sua idea o sua opinione, ad una platea numerosa, quando mai era accaduto un simile evento.
    I sociale sono una parte della RETE ma non sono la Rete, a mio avviso quello che vale è il Blog e il video.
    Le multinazionali, i politici,…, volenti o nolenti debbono fare i conti con la RETE.
    In GB da anni gli attivisti ambientalisti per i cambiamenti climatici, si danno appuntamento, si organizzano.
    Certo ci sono anche la notizie false, ma immaginiamo se la Rete esisteva ai tempi di GESU’, con quale velocità si sarebbe propagata la fede ed i Vangeli?
    Oggi ristoranti, negozi, professionisti sono in Rete per farsi conoscere.
    Il M5S senza la rete, e CASALEGGIO grandissimo informatico, non avrebbe sfondato.
    I problemi sono:
    avere una preparazione adeguata per navigare ed evitare i pericoli, esser serio quando si scrive citando le fonti, scrivere senza offendere il prossimo.
    A mio modesto avviso la RETE è un pericolo per il potere, non è un caso che le dittature mettono il bavaglio ai Bloggere e li sbattono in galera.
    Il problema è usare bene la Rete. Se si è tentato anche in Italia di assimilare i Blog ai giornali,.., c’è un motivo. Facebook a mio avviso è la parte della Rete che non produce cultura, cosa diversa il Blog ed i video, alcuni di ottima fattura.
    La RETE è uno strumento di libertà, dipende sempre da come si usa la libertà, il problema è solo e sempre l’uso che facciamo di qualsiasi strumento.

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