Testimoni di Geova, una religione umana spacciata per cristianesimo.

di Mario Barbato. I testimoni di Geova si vantano di aver ripristinato il cristianesimo del primo secolo, ma la loro storia dimostra che sono soltanto uno di quei tanti movimenti religiosi di matrice protestante che predicano bene e poi razzolano male. Per capire la vera natura di questo movimento, basta fare una carrellata sul loro passato per capire che i testimoni di Geova, proprio come tanti altri movimenti religiosi, di cristiano hanno solo la maschera.

La religione che nel mondo conta più di otto milioni di fedeli viene fondata negli Stati Uniti nel 1870 da un giovane avventista di nome Charles Taze Russell che si mette a studiare la Bibbia per cercare quelle verità che non trovava nella sua religione di appartenenza. Le sue scarse conoscenze storiche lo portano a elaborare dottrine che richiederebbe ben altra preparazione di quella che possedeva lui. Dimostra però di conoscere bene le pratiche esoteriche quando nel 1913, durante un discorso in un tempio massonico, afferma che molte sue dottrine sono simili alle dottrine massoniche, mescolando in un unico pentolone il sacro con il profano.

Russell rimane capo del movimento fino al 1916, anno della sua dipartita. Muore due anni dopo aver profetizzato la fine del mondo che, secondo i suoi calcoli biblici, doveva verificarsi nel 1914. Dal mancato adempimento della profezia, il movimento subirà un collasso, da cui si riprenderà solo qualche anno dopo, allorché il suo successore, Joseph Rutherford, prende in mano le redini dell’organizzazione. Rutherford non ha il carisma di Russell. E’ un personaggio autoritario e ambizioso che vede nella religione la gallina dalle uova d’oro. Diventato leader del movimento, mette da parte tutti gli insegnamenti del suo predecessore, elaborando nuove dottrine più cervellotiche delle prima, attacca pesantemente il governo degli Stati Uniti e la Chiesa Cattolica e fa costruire una sontuosa villa in California che doveva servire per ospitare i patriarchi del Vecchio Testamento che-secondo lui- sarebbero dovuti ritornare per mettersi a capo dell’umanità dopo la fine del mondo che lui aveva fissato per il 1925.

Rutherford muore nel 1942 e il suo successore, Nathan Knorr, trasforma il movimento in una vera e propria azienda commerciale, stabilendo ruoli e gerarchie, premiando l’impegno proselitistico e dando inizio a una espansione mondiale senza precedenti, aprendo filiali, scuole e congregazioni in tutto il mondo. Con quali soldi faccia tutto questo non si capisce, visto che all’epoca il movimento contava poco più di centomila unità in tutto il mondo e le cui contribuzioni sarebbero state insufficienti per un investimento così oneroso. A scoprire dove prende i fondi è nel 1959 un giornale italiano, Vita Appuana, che viene in possesso di una corrispondenza privata tra due eminenti massoni ebrei in cui si attesta chiaramente che i testimoni di Geova sono finanziati dalla massoneria in funzione anti-cattolica. Knorr non si limita solo a imprimere all’organizzazione un modello da multinazionale commerciale, ma fa di più e di peggio. Commissiona una nuova traduzione della Bibbia manomettendola in più parti; introduce l’ostracismo verso i fuoriusciti e il divieto delle emotrasfusioni per i fedeli e fissa l’inizio del regno millenario di Cristo nel 1975. La sua profezia si rivela un disastro perché il suo mancato adempimento causa un enorme emorragia di fedeli.

Knorr muore nel 1977 e al suo posto subentra Frederick Franz, l’eminenza grigia del movimento, il teologo del gruppo. Sotto la sua presidenza, l’organizzazione consolida il suo potere sui fedeli. Secondo il Centro Studi San Giorgio, l’uomo riorganizza il movimento conferendogli una struttura fortemente piramidale, modifica gli intendimenti biblici e crea una gestione politica in l’organizzazione diventa la coscienza collettiva di ogni singolo fedele.

Non tutto però fila liscio. Nel 1980 un membro del Corpo Direttivo, Raimond Franz, entra in rotta di collisione con i dirigenti del gruppo e viene espulso dal movimento. Una volta fuori, pubblica un best-seller di cinquecento pagine, Crisi di Coscienza, in cui denuncia il clima da totalitarismo assoluto che vige nell’organizzazione, i metodi autoritari dei capi, le inquisizioni minuziose sui fedeli, le occulte registrazioni di conversazioni e di telefonate, i processi a porte chiuse senza alcuna difesa da parte degli inquisiti. Per tutti gli anni Ottanta l’organizzazione conosce una crescita regolare, anche se non eccezionale. Le defezioni però non mancano. Nel 1988 intere congregazioni italiane abbandonano il movimento per ragioni ignote. I fuoriusciti si moltiplicano giorno dopo giorno. Molti si loro ricorrono ai media per denunciare le pratiche coercitive, liberticide e autoritarie dell’organizzazione.

Franz muore nel 1992, senza aver fissato una data precisa per la fine dei tempi, anche se si continua a mettere l’accento sulla sua imminenza preannunciata da guerre, conflitti, calamità naturali, pestilenze, secondo una strategia comunicativa che gli esperti definiscono mirata a seminare terrore nei fedeli così da tenerli legati alla setta. Dopo la sua morte, il movimento resta senza un vero capo carismatico. Il Corpo Direttivo concentra tutto il potere nelle sue mani, si autoproclama lo “schiavo fedele e discreto” di cristiana memoria e cambia le dottrine religiose, trasformando in menzogne tutto ciò che fino a ieri erano considerate verità assolute.

Nel 1997 cominciano i guai legati alla pedofilia e agli abusi sessuali. Una testimone di Geova che lavorava alla sede centrale americana, Barbara Anderson, scopre migliaia di casi di molestie sessuali perpetrati nell’organizzazione e insabbiati dai vertici del movimento. Forse, presa da un rimorso di coscienza, sottrae tutti i documenti dagli archivi e li porta in un Tribunale. E’ l’inizio di un terremoto che scuote le fondamenta dell’organizzazione. Numerose vittime di abusi sessuali cominciano a farsi avanti e a denunciare anni di violenze taciute alle autorità. E’ uno tsunami che travolge l’organizzazione da un emisfero all’altro del pianeta. Partono inchieste, processi, condanne, risarcimenti milionari che colpiscono pesantemente le finanze di un’organizzazione che un giornale italiano, Fanpage, scoprirà investire i suoi proventi in aziende che producono tabacco e armi da guerra. Oltre ad essere proprietaria di titoli azionari quote aziendali, obbligazioni statali, fondi segreti depositati sui paradisi fiscali di mezzo mondo per eludere le tasse e non dare a “Cesare quello che è di Cesare”.

Il terzo millennio è una debacle per il movimento. Le associazioni che si occupano delle vittime delle sette accusano il Corpo Direttivo di praticare un condizionamento mentale sui fedeli “altamente nocivo”, lamentando un aumento dei disturbi mentali tra i testimoni di Geova. Sempre più teologi scoprono numerose manipolazioni bibliche fatte dal Corpo Direttive per supportare le proprie tesi. Da più parti questo movimento finisce sotto accusa per famiglie disintegrate, vite rovinate, sfruttamento del lavoro dei fedeli. Mentre si moltiplicano i dissidenti che ricorrono alla rete per pubblicare notizie scomode, fatti inquietanti, documenti compromettenti, circolari imbarazzanti. Un fenomeno di massa che si incastra in una storia con molte zone d’ombra e con tanti scheletri nell’armadio che i testimoni di Geova hanno nascosto perché considerate verità scomode e destabilizzanti. Verità non inventate, ma documentate da fatti e prove. E che dovrebbero sollevare un interrogativo logico: che c’entra tutto questo con il cristianesimo?

You may also like...

2 Responses

  1. Marco Casadei ha detto:

    Se questi sono cristiani, io sono Santo Subito.

  2. Marco Casadei ha detto:

    Se questi sono cristiani, io sono Santo Subito!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *