Esposito: ‘Berlusconi condannato perché sapeva’. Tanto rumore per nulla.

di M.P. Caporuscio. Da quasi venti anni la popolazione italiana è costretta a vivere dentro una grottesca commedia. E’ per davvero grottesco oltre che umiliante, dover sopportare quotidianamente l’aberrante, ridicolo spettacolo, che la classe politica ci offre in cambio di quel che dovrebbe essere fatto, da chi si pone alla guida di una nazione. La loro scempiaggine unita a un’esacrabile sete di potere, ha gettato nel ridicolo e in tutto il mondo il nostro paese e dove l’incapacità di governare, ha portato l’Italia agli ultimi gradini della scala sociale e ai primi per criminalità, evasione fiscale oltre all’impoverimento materiale e culturale della popolazione. Si è costretti ogni giorno ad assistere ad un orrendo spettacolo del tutto simile al crudele combattimento di polli. Però mentre a scommettere sui polli sono personaggi ai margini della società, costoro al contrario sono ai vertici della società e mentre i primi scommettono soldi propri per saziare la propria aberrazione, essi lo fanno utilizzando il pubblico denaro, per saziare la propria arroganza. Entrambi dimentichi dell’etica, del rispetto e dell’onore ma piegandosi senza alcun dubbio, all’immoralità. L’ultima porcheria che si è costretti a sopportare riguarda le ridicole accuse indirizzate contro un magistrato che «si permette di parlare», perché è questo il nocciolo della questione: i giudici devono comportarsi come le tre scimmiette “Non vedo, non sento, non parlo” quasi vivessimo nel Medio Evo. A questo punto ci si chiede se i magistrati fanno ancora parte della società umana o devono essere considerati alieni agli umani? E se hanno diritto al voto, necessariamente devono avere anche il diritto di parlare e di esprimere le proprie opinioni come tutti gli altri. Invece, secondo l’opinione di certi politicanti, un giudice non può (neppure dopo una sentenza) permettersi di esprimere un proprio pensiero pena la decapitazione, mentre un capo di governo può permettersi di accusare la magistratura di essere il “cancro della democrazia” senza suscitare scandalo. Questo signore non si rassegna all’idea della separazione dei poteri, che intende sottomettere alla politica, devastando in modo irreversibile, le regole della nostra Democrazia, instaurando una sorta di regime autoritario, dove la politica può agire in tutta libertà e senza alcun limite, che ne impedisca gli abusi. Questo si può toccare con mano, osservando il comportamento dei sudditi di questo tizio, che difendono a spada tratta il loro “padrone”, accusando la magistratura di “lesa maestà” per aver osato (dopo tre gradi di giudizio e dopo aver superato tutti i terrificanti ostacoli posti da lor signori) condannarlo per i ributtanti crimini commessi. E’ per davvero ributtante sentire questi polli (ammaestrati per combattimenti illegali) parlare di giustizia sociale e di bene per la nazione, quando l’intendo è calpestarla la giustizia e la nazione. Queste crasse bugie fanno accapponare la pelle! Non dimentichiamo che è stata combattuta una sanguinosa guerra, per liberarci da qualcuno che “agiva per il bene della nazione” dall’alto di una “democratica dittatura”, raccontandoci le medesime balle.

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