Di tagli alle province si parla da anni, ma per il momento nulla di fatto. Adesso fa discutere la proposta del ministro Patroni Griffi sul taglio delle province. I parametri perché le province possano rimanere sono i seguenti tre: minimo 350 mila abitanti, minimo 3mila chilometri quadrati, minimo 50 comuni. Basta che uno dei tre parametri sia rispettato. Le province a rischio delle regioni a statuto ordinario sarebbero 42 su un totale di 86. Stando a questi dati, il Sole 24 Ore ha stilato una mappa delle province a rischio: sono ben 42, a fronte delle 86 delle regioni a statuto ordinario. Soltanto 44 rimarrebbero quindi escluse dalla falce. Alcune delle province a rischio sono, ovviamente, quelle di recente costituzione tra lo stupore generale del Paese, come Fermo o la mitica BAT (Barletta Andria Trani. Andando avanti con l’elenco, scopriamo che Firenze rimarrebbe l’unica provincia in Toscana e che Piacenza potrebbe riunirsi a Parma come ai tempi dei Farnese. La Toscana delle lotte intestine medievali tra i suoi comuni riuscirà nell’accorpamento tra province per la sopravvivenza? E Lodi, che ci ha messo secoli per staccarsi da Milano, tornerà sotto l’odiata metropoli? Sarebbe davvero un’impresa: Patroni Griffi più efficace del Barbarossa!
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