Statali, sblocco del turnover, ma blocco di retribuzioni e qualità del lavoro.

Dopo il ‘DL Dignità’ è in dirittura d’arrivo il ‘DL Concretezza’!

Il ministero della Funzione pubblica sta, infatti, studiando un maxi piano di reclutamento – tramite concorso pubblico – che anticiperebbe al prossimo anno le assunzioni previste per il triennio 2019-2021 con lo sblocco totale del turnover. Una manovra che porterà, secondo le prime stime, circa 450 mila nuovi ingressi nei ranghi dello Stato e che, nei fatti, diverrebbe una grande staffetta generazionale, tra le uscite di chi va in pensione da una parte, e la rispettiva entrata di nuove leve dall’altra. Il piano sarà inserito, secondo i programmi del governo, nel ‘DL Concretezza’ in preparazione e dovrebbe partire dal fabbisogno di personale indicato dai ministeri che, entro il 31 agosto, dovranno presentare i loro piani e dire quante persone richiedono e per quali profili. Così, invece di ottimizzare e valorizzare le risorse già impiegate, trasferendo personale da dove non ce n’è bisogno per assegnarlo agli Uffici con carichi di lavoro inevasi e retribuire dignitosamente i dipendenti attualmente in servizio, pagati quattro soldi, si sceglie la strada più facile, ovvero quella di nuove assunzioni per avere altri dipendenti pubblici malpagati, sottoccupati e demansionati. Ma è questo il programma di governo per creare nuovi posti di lavoro? E con quali soldi verranno pagati i nuovi assunti, la flat tax, il reddito di cittadinanza, le pensioni a quota cento, la messa in sicurezza del territorio e il debito pubblico?

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