Siamo tutti più poveri, eccetto ‘loro’!

Se non si mette benzina nel motore la macchina non riparte! Se non crescono salari e pensioni l’economia ristagna! Altro che crescita e fine della crisi! Siamo ancora nel bel mezzo del tunnel e la luce è ancora assai lontana! Almeno per chi campa di stipendio e pensione, non certo per ‘loro’ degli stipendi d’oro e dei vitalizi! L’Italia è il Paese europeo in cui vivono più poveri.

Sono 10,5 milioni gli italiani che hanno difficoltà a mettere qualcosa da mangiare in tavola, sostenere spese impreviste, riscaldare a sufficienza la casa, pagare in tempo l’affitto, curarsi e comprarsi un paio di scarpe e abiti decorosi. L’Italia è 11ª tra i 28 Stati Ue con un 17,2% di indigenti sul totale. A rendere ufficiale la classifica è stata l’Eurostat. Il poco invidiabile primato non stupisce se si pensa che, stando ai dati Istat, negli ultimi dieci anni i “poveri assoluti” – chi non è in grado di acquistare nemmeno beni e servizi essenziali – sono triplicati. La povertà in Italia è triplicata in dieci anni. L’incidenza della povertà assoluta sulla popolazione italiana è passata di conseguenza dal 2,9% del 2006 al 7,9% del 2016. Nel frattempo, sempre stando ai dati Istat, ben 18 milioni di italiani si sono ritrovati “a rischio povertà o esclusione”. Si tratta del 30% della popolazione, in salita rispetto al 2015 mentre a livello Ue la percentuale è diminuita dal 23,8 al 23,5%. E’ l’effetto, secondo l’istituto di statistica, di un aumento della disuguaglianza: il quinto più ricco della popolazione ha visto crescere i propri redditi molto più di quelli della parte più povera.

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