Siamo in balia dei mercati!

di Maria Pia Caporuscio. Il livello di sacrifici che i mercati finanziari esigono, non possono essere sopportati da nessuna nazione. Nessuna nazione è in grado di affrontare tali sacrifici senza suscitare una reazione violenta, da pare delle popolazioni. Un capo di governo deve innanzitutto rispondere ai suoi cittadini prima ancora che ai mercati. Si rende necessario a questo punto, che i capi di stato tornino a fare i capi di stato e non gli esecutori di ordini dal cosiddetto “mercato”.
Le nazioni non possono abbandonare nelle mani dei mercanti la popolazione e lasciare che venga ingoiata dalle gole fameliche di questi strozzini. La prima responsabilità di un capo di stato è quella di difendere il suo popolo dai nemici, sotto qualsiasi veste si presentino. Non si può nel nome di una crisi economica provocare un genocidio della popolazione, oltretutto non colpevole. La crisi esiste, ma a provocarla non è stato altro che l’oscena ingordigia dei “capitalisti” mai sazi. Dalla fine della seconda guerra mondiale questi capitalisti, non hanno fatto altro che rastrellare tutta la ricchezza prodotta dalle classi lavoratrici, per farne incetta ed arricchirsi in modo demenziale. Ora pretendono addirittura che questa povera popolazione, si appresti a scalare l’Everest a piedi nudi. In natura è chi rompe a dover pagare e questo deve valere anche per questi satanici speculatori. La globalizzazione non è nata per un miglioramento della qualità di vita degli abitanti della Terra, come vogliono vendercela, ma è nata per permettere a questi esseri satanici, di ingoiarsi il pianeta. Nessun governo dei cosiddetti paesi civili ha avuto l’illuminazione di capire che si stava trascinando all’inferno il nostro pianeta. Nessuna di queste menti “eccelse” si è resa conto che questi cannibali dopo aver risucchiato ogni risorsa economica nelle rispettive nazioni, si sono inventati la “globalizzazione” onde indebitare, per poi depredare ogni nazione. Sono stati capaci di tutto, devastando il nostro habitat con mostruosi, quanto dannosi monumenti al cemento, rubando spazio al grano, che poteva sfamare gli abitanti. Sono riusciti ad avvelenare i fiumi, le sorgenti di acqua pura e persino i mari, cancellando per sempre l’armonia e la vita delle creatura che vivevano indisturbate. Sono riusciti ad avvelenare l’aria che respiriamo con la scusa che tutto questo avrebbe arrecato benessere, quando il benessere finiva nei loro forzieri. Sono possessori di una tale mancanza di scrupoli da permettersi persino di sterilizzare la terra, affinché non regalasse più così generosamente i suoi frutti, come fatto da sempre. Hanno distrutto le foreste che erano i polmoni del nostro pianeta, e tutto questo per quella lurida, insaziabile sete di potere che distingue questi esseri, dal resto degli altri umani. Ma non bastava ancora, necessitava cancellare le democrazie, che costituivano un ostacolo al disegno infernale, di schiavizzare l’intera popolazione mondiale e asservirla ai propri interessi. Questo infernale sistema capitalistico, non si fermerà fino a quando le popolazioni, non saranno in grado di unirsi e con la forza della ragione, imporre ai propri governanti un cambio di rotta, un cambiamento radicale di questo immorale, incivile e criminale sistema di accaparramento delle risorse, prodotte dal sudore degli uomini resi schiavi sul lavoro, a cui da sempre viene negato il diritto alla vita libera, su questo nostro meraviglioso pianeta. Questa martoriata Terra che tutto generosamente ci offre per farci vivere bene, viene costretta come i suoi abitanti, a subire la violenza di quel pugno di degenerati capitalisti, rinnegati della vita. Se arriveremo a costringere le nostre nazioni ad utilizzare i cibi locali, a trovare sistemi di energia alternativa, a far lavorare la popolazione, quel tanto che gli consenta una vita dignitosa e senza inutili sprechi, questo mostro chiamato “mercato” finirà di dettare ordini.

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