Sì della Consulta alla fecondazione eterologa!

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40 che vieta il ricorso ad un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. In particolare la Corte costituzionale, nella Camera di Consiglio che si è tenuta oggi – spiega una nota della Consulta – ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, relativi al divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita.
Cade così l’ultimo tabù imposto dalla legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita, l’eterologa. Cioè la possibilità di procreare sulla base di un ovocita o sperma donato da un terzo rispetto alla coppia. Un divieto che oggi – recita la sentenza della Corte costituzionale appena resa nota – è illegittimale. La norma contenuta nella legge citata è l’ultima di una lunga serie di incongruenze cassate dal giudice costituzionale, che vanno dall’obbligo di impianto dei tre embrioni prodotti, alla diagnosi precoce per portatori di malattie genetiche e così via. Un lavoro quello della Consulta che, ricorso dopo ricorso, sentenza dopo sentenza, ha riequilibrato la materia della fecondazione medicalmente assistita, abbattendo i principi cardine della contestata legge 40.

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