S. Maria Capua a Vetere: le responsabilità del Ministero della Giustizia.

di Attilio Runello. Il Ministro della Giustizia Marta Cartabia ha dichiarato che nel carcere di Maria Capua a Vetere è stata tradita la Costituzione, per il pestaggio avvenuto l’anno scorso da parte dei secondini nei confronti dei carcerati.
Proviamo a ricostruire gli eventi che hanno portato a queste dichiarazioni.
Lo scorso anno a marzo il governo è stato costretto a prendere misure anti Covid estremamente rigide. Il tutto in una fase iniziale in cui le informazioni erano contraddittorie e mancavano le mascherine anche nelle farmacie.
Il ministro Bonafede dispose che per alcune settimane fossero sospese le visite ai carcerati. Lo scopo era in funzione anti Covid. Ma probabilmente ai detenuti non è stato spiegato e ne sono nate delle rivolte in diversi istituti.
Il caso che fece più scalpore fu quello di Foggia che portò alla fuga 72 carcerati.
Nel carcere di Maria Capua a Vetere per domare la rivolta le guardie carcerarie hanno fatto una specie di spedizione punitiva.
Nel mese di aprile dell’anno scorso erano state raggiunte da avvisi di garanzia.
In Parlamento ci furono due interlocuzioni parlamentari. Intervenne prima il ministro Bonafede e successivamente un sottosegretario sostenendo che nel carcere di Maria Capua a Vetere si erano dovute domare delle rivolte.
Se adesso il guardasigilli dichiara che è stata tradita la Costituzione lo si deve alla pubblicazione dei video che riprendono quella che è stata definita la “mattanza”.
E prima non lo sapevano? Non avevano saputo che c’erano delle riprese dalle telecamere interne?
Possiamo avanzare l’ipotesi che ci siano delle responsabilità anche del Ministero della Giustizia?

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