Ritorna l’ora solare, lancette indietro di un’ora.

L’autunno è arrivato e le giornate iniziano ad accorciarsi. Tra pochi giorni dovremo anche spostare le lancette indietro di un’ora. Sarà l’ultima volta? Sono soprattutto i Paesi nordici a chiedere all’Europa di abolire l’ora solare, sostenendo che lo spostamento delle lancette due volte l’anno causerebbe problemi allo stato psicofisico delle persone e alla loro salute. Una decisione definitiva, però, non è mai stata presa. Per questo si può immaginare che non sarà l’ultima volta che cambieremo l’ora. Anche perché l’Italia non ha ancora preso una decisione definitiva.

Comunque nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023 dovremmo spostare le lancette indietro di un’ora. In quel fine settimana tutti saluteremo l’ora legale e dormiremo un’ora in più. In questo modo si guadagneranno 60 minuti di luce in più al mattino, ma le giornate saranno inevitabilmente più corte la sera, visto che il buio arriverà molto prima. L’ora solare rimarrà fino a marzo, più precisamente fino alla fine della settimana del 30 e 31 marzo 2024, quando tornerà di nuovo in vigore l’ora legale.

Intanto il dibattito per mantenere l’ora legale tutto l’anno si sta intensificando. In Europa, ma anche nel nostro Paese, si propone l’abolizione del doppio cambio di ora, si vuole eliminare l’ora solare. Sono in molti infatti coloro che sostengono i benefici dell’adozione dell’ora legale durante tutto l’anno e anche la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), presieduta da Alessandro Miani, ha promosso con Consumerismo No Profit una petizione online, che ha già raccolto 330mila firme, per mantenere l’ora legale tutto l’anno.

I benefici sulla salute.

Secondo la Sima mantenere l’ora legale tutto l’anno produrrebbe nel nostro paese minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh equivalenti, considerate le attuali tariffe della luce sul mercato tutelato, ad un risparmio pari a 204 milioni di euro annui. Un taglio in bolletta che potrebbe crescere ulteriormente se il conflitto in Medio oriente dovesse far rimbalzare le bollette elettriche. Stando a dati di Terna, l’ora legale che ha garantito un minor consumo di energia elettrica si è tradotto nel 2004 – 2022 per l’Italia in circa 10,9 miliardi di kWh in meno con un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro. Secondo la Sima dall’ora legale si hanno “benefici anche per l’ambiente e la salute pubblica” visto che, come ha sottolineato il presidente Sandro Miani, “il massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi e lo stop ai piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa”.

Energia, i risparmi secondo Terna.

Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,3 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2,1 miliardi di euro.

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata da Giuseppina Di Foggia, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 370 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 140 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro.

I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 180 mila tonnellate.

Nel 2023, considerando il periodo di ora legale da domenica 26 marzo a domenica 29 ottobre, giorno in cui tornerà l’ora solare, il costo del kilowattora medio per il cliente domestico tipo in tutela è stato, secondo i dati dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, di circa 24,5 centesimi di euro al lordo delle imposte.

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