Renzi: se perdo cambio mestiere!

Ormai “il tormentone” del referendum impazza a reti unificate, su tutti i giornali, su internet e sui cartelloni pubblicitari. Ci ha tormentato dall’inizio dell’estate, ci sta tormentando in queste piovose giornate autunnali e ci tormenterà ancora per altri due lunghissimi mesi: non se ne può più! 
Ma la data del 4 dicembre è stata scelta proprio per questo: bombardare di chiacchiere e di slogan gli italiani, fino a… sfinirli! Tant’è che il 4 dicembre è visto dai cittadini come la data della IIª Liberazione, la liberazione dal tormentone! Dicono che l’Italia è spaccata in due dal quesito referendario. Dicono che se vince il No sarà la fine del mondo! Dicono che se vince il Sì l’Italia si rimette in moto. Hanno detto, continuano e continueranno a dire, di tutto e di più, come una goccia d’acqua che cade costantemente sempre nello stesso punto, come una minestra riscaldata fino all’evaporazione. Ma soprattutto c’è “Uno” che interviene a gamba tesa sulle dissertazioni più o meno costituzionali, sull’articolo 70, sul Titolo V, sul Senato, sull’iter legislativo, su chi si sta facendo da mesi ‘le pippe’ sul referendum, e dice che se vincerà il No “Lui”, sì proprio “Lui”, cambierà mestiere… e allora davanti a me, come d’incanto, si diradano le nebbie, si apre il cielo e torna a splendere il sole: Io Voto NO.

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