Renzi scarica Alfano: ‘Ministro di tutto e non arriva al 5%’!

PD, FI e M5S accelerano sulla legge elettorale e martedì 6 giugno approderà a Montecitorio il nuovo ‘modello tedesco’. Accelerazione che crea non poche tensioni con gli alfaniani che sono ormai ai ferri corti con il Pd, e la diatriba sulla soglia di sbarramento al 5%, diventata terreno infuocato tra il ministro degli Esteri e il segretario Pd Matteo Renzi che liquida senza mezzi termini la diatriba sulla soglia di sbarramento al 5%: “Con il tedesco entrano in 4, massimo 5 forze parlamentari,
è un meccanismo che riduce il numero dei partiti ed elimina il potere di ricatto e veto dei piccoli, è un fatto positivo, capisco che tanti piccoli non sono contenti, è umano ma prima viene l’interesse dell’Italia”. Non si fa attendere la replica al vetriolo di Alfano: “Assistiamo divertiti a queste dichiarazioni sul potere di ricatto e di veto dei ‘piccoli partiti’. Incredibile. Fin qui i governi li ha fatti cadere solo il Pd, peccato fossero i propri”. Il titolare della Farnesina, attacca: “Enrico Letta, Renzi e adesso vedremo se indurrà anche Gentiloni alle dimissioni oppure lo sfiducerà. In tutti e tre i casi, il segretario del Partito Democratico è sempre lo stesso”. Poi l’affondo del segretario dem. Che a Porta a Porta, sbotta contro il leader di Ap: “Se dopo anni che sei stato al governo, hai fatto il ministro di tutto, non riesci a prendere il 5%, è evidente che non possiamo bloccare tutto“. Ancora: “Io impaziente? – aggiunge Renzi – io potevo restare a Palazzo Chigi e invece me ne sono andato… ho l’impressione che sono loro che hanno paura ma non è accettabile il veto dei piccoli”. Di nuovo, la replica di Alfano: “Renzi insulta, ma sfugge alla domanda cruciale: fa cadere anche il governo Gentiloni oppure no?”. Sembra la ‘sacra della faccia tosta’! Comunque, legge elettorale, data del voto anticipato e vita del governo ormai sono tre variabili strettamente collegate e il governo Gentiloni… inizia a traballare!

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