Renzi: “Quelli che la Premier ha intorno, se li è scelti lei. Tutti lei. E se davvero Giorgia fosse una statista, li dovrebbe cacciare subito”.

di Matteo Renzi. Buongiorno a tutti e buon anno! Ho salutato il 2023  questo post sulla Maratona e ho aperto il 2024 con questa foto insieme alla nonna Maria che quest’anno va per i 104 anni e che ancora conosce a memoria tutte le canzoni napoletane.
Il mio augurio è l’augurio di chi invita all’ottimismo, alla speranza, all’entusiasmo. Nonostante tutto e nonostante tutti.
Che sia un 2024 ricco di passioni e di impegno. E vi auguro anche di fare tanta fatica. Perché chi fa fatica, e sopporta la fatica, alla fine vince.

Nella prima E-News dell’anno segnalo solo qualche spunto di politica interna.

Il primo. La Meloni pensa di farci credere che lei è una vittima della sfortuna e si piange addosso perché non ha una squadra all’altezza. Ma dai, siamo seri! Quelli che la Premier ha intorno, se li è scelta lei.
Tutti lei. E se davvero Giorgia fosse una statista, li dovrebbe cacciare subito.
Ho scritto l’editoriale di oggi sul Riformista proprio su questo: lo trovate qui. (In generale, per chi è interessato agli aggiornamenti suggerisco di iscriversi qui al mio canale whatsapp). Il mio consiglio è semplice. Giorgia, smetti di piangerti addosso e mandali a casa.

Sapete tutti quello che è successo la notte di Capodanno: un deputato di Fratelli d’Italia, tal Pozzolo, ha ferito un commensale al veglione con la propria pistola alla festa organizzata dal sottosegretario alla giustizia Delmastro. Perché è ovvio, no: chi di noi non organizza una festa in cui i colleghi deputati arrivano armati? Tutto normale, no? Più che i Fratelli d’Italia sembrano cugini del Nicaragua questi qua. Ma la cosa incredibile è che la Meloni protegga il suo amico sottosegretario Delmastro (che poverino, non c’entra niente: è sempre nel mezzo, lui, ma non c’entra mai niente) e scarica il deputato pistolero. Come fosse un estraneo, come se non l’avessero messo in lista loro, protetto loro, invitato alla festa loro. C’è sempre un capro espiatorio nelle vicende degli amici della Meloni. O un caprone espiatorio come ha scritto oggi giustamente Il Riformista.

La verità è che se la Meloni volesse dimostrare di essere seria con gli italiani caccerebbe chi ferma i treni anche se è suo cognato, chi organizza i veglioni con pistole e pistoleri anche se è suo amico, chi non è all’altezza di governare l’Italia anche se l’ha fatto ministro. Ogni giorno che passa è più chiara la distanza tra i bisogni degli italiani e questa classe dirigente mediocre e pericolosa. Pericolosa innanzitutto per se stessa: ci rendiamo conto che a quella cena c’erano tanti bambini? Poteva essere una strage.

Il secondo. Firenze. Il PD sta facendo di tutto per perdere. E se continua così rischia seriamente di riuscirci.
Prima la vicenda dello stadio, incredibile, su cui ho già scritto tante volte. Adesso la questione delle multe dove si fa cassa stangando i cittadini, anche quelli che vanno a 51km/h sulle strade a quattro corsie. Le multe devono servire per garantire la sicurezza, non per chiudere il bilancio. Ho fatto una intervista a La Nazione, su questi temi: la trovate qui. Mi piacerebbe che i tanti toscani che ricevono l’enews mi dicessero che cosa ne pensano. Vi leggo: matteo@matteorenzi.it

Il terzo. Giuseppe Conte mi ha attaccato sui miei redditi. Credo che sia il vero vincitore del premio “Ipocrita 2023”, un premio che Bobo Giachetti aveva ribattezzato con altra espressione in passato. Cioè Conte paga meno tasse di un operaio e si permette di attaccare chi paga più tasse di lui? Non è incredibile? Ho fatto un video su questo tema perché mi sono stancato di essere insultato e di non reagire: lo trovate qui su Instagram, se vi va inviatelo a un grillino o a chi ci critica sulle conferenze. Se vogliamo fare un dibattito serio sulla politica estera, ci sono e ci sto. Specie in questo 2024 così decisivo per il futuro del pianeta. Se invece dobbiamo replicare alle diffamazioni e alle insinuazioni, beh, si sappia che ci siamo stancati di prendere lezioni di moralismo di chi non sa che cosa sia la morale. O al massimo lo sa talmente bene da avere una doppia morale. Replicheremo colpo su colpo. E chiederemo confronti televisivi che non ci daranno mai, perché quelli come Conte prima alludono, poi scappano: il coraggio non sanno che cosa sia.

Nel 2024, intanto, udite udite: torna la Leopolda!
L’appuntamento è dall’8 al 10 marzo a Firenze.
Il titolo, ve lo ricordate, sarà “Riaccendere le stelle” come avevamo già annunciato. È la frase di un grande europeo e riaccendere le stelle è una frase poetica ma anche un obiettivo programmatico. Scopriremo perché nelle prossime settimane.
Intanto posso dirvi sarà una Leopolda speciale. La prima dopo tanto tempo e dopo che qualcuno ci aveva chiesto di non fare più questo evento. Ma chi può aver paura di tanta gente che si ritrova per sognare insieme, per progettare insieme, per fare politica insieme?
Per iscrivervi potete cliccare qui.
Per dare una mano e sostenere economicamente l’organizzazione questo è il link, anche per microversamenti.

Vi aspetto, sarà entusiasmante.

Un sorriso

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