Io Capitano: un film che ambisce agli oscar.

di Attilio Runello. Il film Io Capitano di Matteo Garrone  uscirà il 23 febbraio nelle sale Usa. Ad annunciarlo è stato il Cohen Media Group, che in dicembre ha acquistato i diritti di distribuzione nordamericana del film di Matteo Garrone candidato ufficiale dell’Italia agli Oscar del 10 marzo.
Il film – da alcuni definito un’opera epica – racconta la vicenda di alcuni giovanissimi che dal Senegal effettuano il viaggio che li porta a Lampedusa, attraverso il deserto prima, i campi di prigionia in Libia e il mare dopo.
Il film non si occupa di quello che avviene dopo.
Si basa inoltre su delle riprese delle ambientazioni mozzafiato.
La realizzazione del film è durata tre anni.
I due protagonisti fanno parte dei tantissimi che di questi viaggi hanno solo sentito parlare.
Vivono ospiti per il momento a casa delle madre di Garrone a Fregene.
Sicuramente non si può non provare empatia per questi giovani attori e per tutti quelli che compiono questi viaggi.
In realtà non è il Senegal il paese da cui provengono la maggior parte dei migranti.
Oltre a riportare il nostro cinema nel gota del cinema americano il film se proiettato nei paesi da cui partono questi giovani potrebbe anche avere l’effetto di aprire gli occhi su quanti rischi comportino questi viaggi e forse scoraggiarli.
Forse anche il pubblico americano può essere invitato a riflettere sui viaggi pericolosi che anche nelle Americhe effettuano per entrare negli Stati Uniti.
Non esiste solo questa rotta. Sono praticate anche rotte più pericolose. Per esempio gran parte dei facenti richiesta di asilo in Spagna effettuano il viaggio in mare molto più lungo che dalle coste africane li porta su quelle della Canarie, territorio spagnolo. In Spagna sono arrivati oltre cinquantina profughi nel 2023. Poco meno in Grecia. In Italia oltre centocinquantamila.

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