La sconfitta del terrorismo islamico può venire solo dalla parte “buona” dell’Islam.

Due uomini armati di coltelli hanno fatto irruzione durante la messa in una chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray, in Francia, al grido di ‘Daesh’ e ‘Allah Akbar’ ed hanno ucciso il parroco – sgozzandolo – dopo averlo preso in ostaggio insieme a due suore e due fedeli. Lo stato islamico ha rivendicato l’attacco affermando che è stato compiuto da due ‘soldati’ del gruppo. I due terroristi erano francesi e sono stati uccisi dalla polizia. Ecco, per fermare la mano di questi “pazzi-criminali-sanguinari-senzaDio”, occorre mantenere la “schiena dritta”,
occorre assoluta fermezza da parte dell’Occidente, ma soprattutto occorre che i musulmani escano dall’ambiguità e dalla complicità, che prendano una posizione netta contro i jihadisti, che combattano, denuncino, fermino e si dissocino in ogni modo dai carnefici e dagli assassini che stanno scannando l’umanità nel nome di Allah. Ormai è tempo che la parte “buona” dei musulmani, che sono milioni e milioni di persone “normali” sparse in tutto il mondo, faccia sentire la propria voce, che scenda in piazza per protestare contro l’Isis, contro il terrorismo, contro gli assassini, per dire che coloro che sgozzano, decapitano e massacrano tanta gente innocente sono soltanto dei “criminali assassini” e non più “fratelli che sbagliano”. Proprio così come nei primi Anni Ottanta ebbe coraggio di fare la sinistra italiana con i brigatisti rossi chiamandoli con il loro vero nome, “terroristi” e non più compagni che sbagliano!

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