Renzi Direttore del Riformista. Sansonetti lascia e va a dirigere l’Unità.

“Matteo Renzi è il nuovo Direttore del Riformista”, come annuncia l’account Twitter del quotidiano, ritwittato dallo stesso ex presidente del Consiglio.

Ho accettato una sfida affascinante: per un anno sarò il direttore de @ilriformista. Ci vediamo in diretta su Facebook alle 12 per raccontarvi questo progetto”. Ha scritto, su Twitter, lo stesso Matteo Renzi.

E alle 12:00, puntuale, è cominciata sui social la conferenza stampa di Matteo Renzi nella nuova veste di direttore del quotidiano che era diretto fino a ieri di Piero Sansonetti, al suo fianco durante la diretta, che è andato a dirigere l’Unità.

La presentazione della nuova governance del quotidiano, avvenuta nella sede dell’associazione della stampa estera, si è aperta con un siparietto: “Non c’è niente da dire, mi ha fatto fuori – ha esordito Sansonetti, incassando il super-classico di Renzi ‘Stai sereno’. – Anche se mi ha fregato il posto gli faccio tantissimi auguri, perché non è possibile che il riformista diretto da Renzi non abbia successo”, ha poi aggiunto Sansonetti.

Poi la parola è passata a Renzi: “Non lascio ma raddoppio – ha detto ai neo-colleghi giornalisti – continuerò a fare il parlamentare di opposizione, a intervenire in Aula, a fare esattamente quello che stavo facendo, ma ci metto sopra un carico da novanta, tentando di fare un’operazione che serve al Paese” spiegando che lo appassiona il rapporto fra “verità e viralità”.

E il giornale da lui diretto sarà alla ricerca di quel “disperato senso di verità” che si respira in questo momento: “Ho una passione vera con tutto ciò che ha a vedere con verità e viralità. Dopo la sconfitta referendaria l’unica cosa che dissi è che ‘stiamo entrando nell’era della post verità’. La verità del Riformista sta nel non essere nel sovranismo di Giorgia Meloni né con la linea del Pd di Elly Schlein e del Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte.

“Non c’è un legame con il Terzo polo, il Riformista sarà letto da una parte della maggioranza, il centrodestra riformista, e l’area del Pd che non si riconosce nella Schlein”. E ha aggiunto, “non sarà né il giornale di Meloni, ma neppure quello di Schlein e di Conte. Inoltre una cosa è certa: rifuggeremo dai toni da stadio”.

A Renzi – che sarà affiancato alla direzione da un giornalista perché lui non è iscritto all’albo – sono arrivati per primi gli auguri del collega di Italia Viva Calenda: “Complimenti a Matteo Renzi per il nuovo prestigioso incarico. Il Riformista è un giornale che ha fatto tante battaglie di civiltà, con Matteo avrà una voce ancora più forte”.

Claudio Velardi commenta così l’avvicendamento alla direzione del giornale da lui fondato: “Geniale l’idea di fare Matteo Renzi direttore de Il Riformista, quotidiano che fondai nel 2002. Il politico più intelligente e dinamico d’Italia, al momento senza un ruolo, avrà una tribuna quotidiana per dire la sua e incidere nel dibattito pubblico. Ci sarà da divertirsi!”.

Alla domanda sul suo nuovo stipendio, il neo direttore del Riformista, ha stupito tutti: “Non ho ancora firmato il contratto”.

Infine un pizzico di politica, commentando le recenti elezioni in Friuli Venezia Giulia dai risultati così poco lusinghieri per il Pd. “Ora ha ragione anche Elly Schlein: non ci hanno visti arrivare”.

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