Posta per Marta.

di B.F. Marta aprì la cassetta della posta, ma c’era solo una lettera. La prese e la guardò senza aprirla, ma in seguito la guardò con più attenzione. Non c’era intestazione né francobollo, solamente il suo nome e l’indirizzo. Lesse la lettera: «Mia cara Marta: sabato sarò dalle tue parti e passerò a trovarti. Con amore. Gesù».

Le sue mani tremavano quando pose la lettera sul tavolo. «Perché vorrà venirmi a trovare il Signore? Non sono per niente speciale, non ho niente da offrirgli»

Pensandoci, Marta ricordò gli scaffali vuoti della sua dispensa.

Disegno di Fabrizio Zubani

«Dovrò andare a prendere qualcosa. Comprerò un po’ di pane e qualcosa d’altro almeno”.

Si infilò il cappotto e corse fuori. Una pagnotta, un etto di prosciutto e un cartone di latte. E Marta si trovò con solamente ottanta centesimi che dovevano durarle fino al lunedì. Comunque prese la strada di casa, con i suoi umili ingredienti sotto il braccio.

«Scusi, signora, ci può aiutare? Signora?»

Marta era così assorta, pensando alla cena, che non vide le due figure in piedi nell’androne. Un uomo e una donna, vestiti ambedue con vecchi stracci.

«Guardi, signora, non ho lavoro, sapete, e mia moglie e io viviamo sulla strada, fa freddo e soffriamo la fame. Però, se non ci può aiutare, signora, le saremo grati lo stesso…»

Marta li guardò più attentamente. Pensò che avrebbero potuto trovare un lavoro se l’avessero cercato per davvero….

«Signori, vorrei aiutarvi, ma io stessa sono una povera donna. Tutto quello che ho, è qualche po’ di companatico e pane, ma ho un ospite importante stasera e volevo offrirli a Lui».

«Sì, certo, sì signora, capisco. Grazie in ogni caso».

L’uomo pose il braccio attorno alle spalle della donna e si incamminarono verso la strada. Mentre stavano uscendo, Marta sentì una scossa familiare nel suo cuore.

«Signore, attenda!»

La coppia si fermò e si voltò mentre Marta correva verso di loro e li raggiungeva sulla strada.

«Guardate: perché non prendete questo cibo? Troverò qualcosa da servire al mio ospite…», e tese la mano con il sacchetto dei viveri.

«Grazie, signora, grazie tante!» disse la donna e Marta poté notare che stava tremando di freddo.

«Sa, ho un altro cappotto in casa. Prenda questo». Marta sbottonò il suo cappotto e lo depose sulle braccia della donna. E, sorridendo, si voltò e riprese la strada di casa. Senza cappotto e senza niente da offrire all’ospite.

Marta stava tremando quando giunse a casa. Adesso, poi, non aveva niente da offrire al Signore. Cercò rapidamente la chiave nella tasca. Mentre lo faceva notò che aveva un’altra lettera nella cassetta. «Che strano, il postino non viene due volte in un giorno».

Prese la busta e la aprì: «Cara Marta: Sono stato contento di averti visto. Grazie per la deliziosa cena, e grazie anche per il bel cappotto. Con amore, Gesù».

L’aria era ancora fredda, ma anche senza cappotto, Marta non lo notò.

«Oggi certamente c’è posta per te.»

Fonte: https://bollettinosalesiano.it

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