Popolo sovrano o popolo bue?

Per chi è credente, per chi è cattolico cristiano, il mondo venne creato dal Padreterno in sei giorni: il settimo riposò! Lui, il Cavaliere, che si crede il Padreterno – almeno in fatto di miracoli, anche se poi tutti noi sappiamo come è andata a finire la storiella del ‘miracolo italiano’, e in termini di eternità, anche se gli auguriamo lunga vita biologica, prima o poi anche qui verrà sconfessato – Lui, dicevamo, non riposa. Non dorme da cinquantacinque giorni, e assicura: Imu-Iva in 7 giorni, poi le elezioni.
Per chi credente non è, invece, il mondo è saltato fuori dal caos, da una sorta di grande big bang.
E allora delle due l’una. O Berlusconi è per davvero il Padreterno e allora non solo il Pdl-FI, ma neppure l’Italia può fare a meno di lui. Oppure proprio da questo caos, scatenato dai governicchi “tecnici” e da quelli delle “larghe intese”, deve iniziare la ricostruzione del Paese. Altrimenti, quale altro grande botto dobbiamo ancora attender per far rinascere dalle ceneri una nazione letteralmente devastata dalla mala politica?
Il tentativo di seguire la logica perversa di chi da opposte posizioni, almeno stando a ciò che pubblicamente dichiara, stringe alleanze inciucione e da vita per ben due volte a governi bi-colore, pur sapendo di andarsi a mettere con un ‘condannato’, trova spiegazione solo nel tentativo estremo di mantenere l’attuale “sistema”, atto a garantire non “il bene del Paese”, come vogliono farci intendere, ma soltanto lo status quo di una classe dirigente inetta e cialtrona!
E come disperato e anacronistico appare il tentativo del partito di D’Alema di mantenere la nomenclatura a Largo del Nazzareno, altrettanto maldestro è il tentativo di far passare in cavalleria le gesta poco epiche del Cavaliere, imputandole a “certa magistratura”. Un fatto è certo: l’era “D’Alema – Berlusconi” è finita. E se è del tutto naturale che i diretti interessati mettano in campo ogni sorta di stratagemma per rimandarne la fine e prolungarne l’agonia, non è comprensibile come il popolo italiano assecondi e avalli nel segreto dell’urna questa situazione.
D’Alema le sta provando tutte per non consegnare il “suo” partito nelle mani del nuovo che avanza.
Berlusconi le sta provando tutte per non essere sbattuto fuori dalla stanza dei bottoni e lasciare il “suo” partito e quindi il destino delle sue aziende in mano a quel nuovo che… proprio non c’è in casa Pdl-Forza Italia!
In pochi giorni siamo passati dalle larghe intese al malinteso di chi pensava di ottenere un qualche “salvacondotto-politico” dal governo del grande inciucio voluto dal Quirinale. Siamo passati dallo “statista-berlusconi” che nel video messaggio assicura la continuità al governo Letta, alle dimissioni di tutti i parlamentari con l’esclusione dei ministri, alla dimissione dei ministri “decisa da lui solo”, al ritiro delle dimissioni dei parlamentari e all’ingiunzione a Letta “ad approvare in sette giorni quattro o cinque provvedimenti” e poi andare ad elezioni.
Fatto sta che l’IVA è aumentata di un punto – grazie alle ‘subdole intese’ Pd-Pdl – e gli italiani saranno costretti a rimettere mano al portafogli per mantenere il debito pubblico sotto i parametri imposti dalla Troika e questa classe politica lì dove ancora si trova!
Alla luce di certi fattacci, Pd e Pdl-FI non sono più votabili! Continuare a votarli sarebbe masochismo allo stato puro. Continuare a votarli equivale ad essere complici di una classe dirigente che con la politica campa sulle spalle dei cittadini, spacciando la strenua difesa dei propri privilegi, come impegno per il Paese, rispetto della Costituzione e senso di responsabilità. Ma cos’altro devono ancora ‘combinare’ lorsignori per non farsi più votare dal popolo? Alla resa dei conti, di quelle elezioni politiche che prima o poi chiameranno gli italiani alle urne, il dilemma sarà: popolo sovrano o popolo bue?

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