Perché Salvini non va ad elezioni anticipate?

di Aldo Giannuli. Il risultato del 26 maggio mette Salvini nelle condizioni migliori per andare a elezioni anticipate: ha il 34%, può contare sull’alleanza con la Meloni che gli porta un altro 5-6%, il M5s è al tappeto, Forza Italia agonizzante, il Pd ancora troppo debole (ed ora alle prese con lo scandalo Lotti) e nuovi concorrenti, per ora, non se ne vedono. Ed allora che aspetta?

Matteo ha i suoi bravi motivi per essere prudente. In primo luogo sa di non avere davvero il 34% ma si e no il 30-31 se si fanno i conti al netto di quel 20% di astenuti in più che hanno lasciato i 5 stelle ma non sono morti. Se dovessero tornare a votare 5s o scegliere il Pd o magari riversarsi in parte su qualche nuova lista bisognerebbe rigare i conti.

Certo: una parte potrebbe scegliere la Lega, ma quanti? E se Conte fa un suo partito in grado di drenare qualcosa dall’astensione, dal Pd e da Fi? Insomma è una incognita grande quanto una casa.

E l’incertezza aumenta ove si consideri che, bene o male, alle elezioni anticipate ci andrebbe sull’ammissione del fallimento della formula giallo-verde e senza aver portato a casa nessun altro risultato che le sceneggiate sugli immigrati e la “legittima difesa”. Ha concesso agli alleati l’odiato reddito di cittadinanza, ma non ha ottenuto la flat tax che è stato il suo stendardo elettorale. Insomma qualche pietra di inciampo la ha anche lui che, quindi, ha interesse a restare un po’ per mettere a segno la flat tax o almeno un suo anticipo.

Poi Matteo ha timore (ma sarebbe meglio dire terrore) dalla prospettiva di causare la caduta del governo e trovarsi un “governo del Presidente” magari con i voti 5s, Pd, Fi e +Europa. Anche perché nei prossimi mesi ci sono circa 300 nomine pubbliche, fra piccole, medie e grandi che potrebbero diventare l’alimento di un nuovo partito (una nuova lista Dini o lista Monti, per intenderci) che rimescola le carte. E quelle nomine fanno gola anche alla Lega.

Insomma la scommessa su nuove elezioni non sarebbe la più tranquilla anche perché Salvini vuole vincere da solo (al massimo con la Meloni) e non vuole Berlusconi in coalizione, e teme di ritrovarsi nelle condizioni di doversi alleare con qualcuno.

Di qui la sua prudenza, ma ci sono anche gli incidenti d’auto causati da troppa prudenza…
Successe cinque anni fa ad un suo omonimo che fece l’errore di attendere troppo dopo il 41% delle europee e alla fine si ritrovò seduto per terra.

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2 Responses

  1. roberto b ha detto:

    I 5s sono diventati il tappetino per pulire i piedi della lega. Dove trovare un altro partito che ti fa fare quello che vuoi? Dove trovare un altro partito che rinnega tutto quello per cui è nato??
    Un saluto roberto b

  2. Ale Sallusti ha detto:

    Matteo Salvini. Si candidi premier e facciamola finita! L’Italia non ha bisogno di un piccolo clone di Trump, ma di un grande leader. Ed è necessario che questo essere leader di fatto coincida con un incarico ufficiale e formale di primo ministro, perché a quei livelli la forma è sostanza.

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