Perchè comunismo è diventata una bestemmia e fascismo no?

di Maria Pia Caporuscio. Perché la parola “Comunismo” è diventata quasi una bestemmia per gli italiani, mentre quella “fascismo” non ha subito la stessa sorte? Eppure in Italia non c’è mai stato il comunismo e non possiamo sapere nulla in proposito, mentre sappiamo tutti molto bene cos’erano i fascisti, in quanto ne abbiamo subito le violenze per venti anni. La cosa più sconcertante è la convinzione purtroppo, anche della classe lavoratrice, che i comunisti ci priverebbero della libertà, in favore non si sa bene di che. Vorrei sapere quale male abbiano ricevuto i lavoratori, quando in questo paese esisteva una forte opposizione comunista. Sarebbe necessaria piuttosto che lasciarsi condizionare dalla propaganda, una onesta disamina dei fatti.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, in questo paese nacque una repubblica democratica, guidata da un governo tutt’altro che comunista, contemporaneamente nasceva il partito comunista, che si opponeva seriamente, alla “sempre viva” avidità del capitalismo, con una difesa forte della parte più debole della società: la classe lavoratrice appunto. E’ stato proprio in quel periodo che questa categoria si è sollevata in piedi, fino ad allora tenuta in ginocchio. La forza di questo partito proveniva proprio dai lavoratori, che in massa vi si iscrivevano, consapevoli di avere dalla loro parte una protezione e una guida. Ma la classe dirigente, seppur costretta a cedere, questi diritti non li accettava, i lavoratori per essi dovevano rimanere indietro per poterli spremere di più, non contenti che lavorando otto ore al giorno, delle quali forse solo tre ne venivano effettivamente retribuite perché le altre cinque, producevano ricchezza esclusivamente per i capitalisti (plus valore). E dunque per evitare di cedere più briciole a chi li arricchiva, iniziarono la guerra contro i comunisti riuscendoci in pieno! La propaganda è l’anima del commercio e questi signori lo sanno molto bene. La popolazione, sottoposta ad un feroce bombardamento mediatico, si è lasciata manipolare. Quali erano questi diritti, che i “padroni” consideravano privilegi? Elenchiamone alcuni: la tranquillità di poter contare su un lavoro, che consentisse di accedere ad un mutuo o di crearsi una famiglia, sapendo di poterla mantenere. La sicurezza sul lavoro, con l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, dove il datore di lavoro era tenuto al rispetto di tutte le misure di sicurezza pena il risarcimento a vita, per chi rimaneva invalido o il mantenimento a vita della vedova e dei figli, fino al diciottesimo anno di età. L’impossibilità di venire licenziato senza una ragione valida. Lo stipendio adeguato al costo della vita, tramite un sistema definito “scala mobile”. Un mese di riposo retribuito dopo un anno di lavoro. Questi sono privilegi o sacrosanti diritti? Disintegrati i comunisti potevano finalmente dare inizio al loro sogno: piegare ai propri voleri l’umanità intera. Si è iniziato col togliere ogni forma di sicurezza ai lavoratori, togliendo loro tutti i diritti che con quei cattivi comunisti avevano acquisito, precarizzandoli prima e licenziandoli in massa, subito dopo. Senza più ostacoli sono arrivati addirittura a sottomettere la nazione, privandola della sovranità nazionale e monetaria e costringendola a svendere i propri colossi statali a disonesti privati, che sistematicamente li facevano fallire, creando disoccupazione e miseria. A questo punto è necessario toglierci le ragnatele che abbiamo lasciato crescere nel nostro cervello e rimetterlo in moto, smettendola di prendere in prestito quello loro! A tutt’oggi si continua ad umiliare la nostra intelligenza, sbandierando che non si deve più pensare al passato, che in un mondo globalizzato non può esserci giustizia sociale. Ma chi lo ha voluto questo “sistema globale i Comunisti? E cosa ci ha guadagnato la popolazione da questa globalizzazione, se non una feroce miseria collettiva e l’arricchimento senza misura di questi dannati capitalisti? E perché mai non si può tornare indietro visto che per duemila secoli abbiamo vissuto senza? Questo pensiero unico, inculcato ad hoc, da chi ha interesse ad arricchirsi con le disgrazie degli altri, deve farci riflettere! Non possiamo e non dobbiamo mai più credere che Cristo è morto di freddo, quando sappiamo benissimo che è stato assassinato! Sono riusciti a fare di noi una massa di disperati, abbandonati a noi stessi, senza più alcun riferimento politico e morale. Siamo rimasti orfani e senza difesa. Orfani di un partito che si prendesse a cuore le sorti di chi butta il sangue per poter sopravvivere. Si rende necessario uscire da questo nuovo Medioevo, è urgente un partito dei lavoratori che ponga un limite a questo criminale sistema. Necessita svegliarci e prendere coscienza che questa feroce classe dirigente è nemica della giustizia e della civiltà. Non chiamiamolo più “Comunismo” se questa parola è stata dissacrata da quelli che si sentono padroni del mondo. Chiamiamolo il partito della giustizia, o della civiltà, l’importante è capire che dobbiamo unirci tutti insieme (come lo sono loro) e combatterli, dando vita ad una nuova forma di Umanesimo!

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