Pdl: tra i falchi e le colombe svolazza un quagliarello.

Nervi tesi e venti di scissione in casa Pdl. C’è maretta tra i berluscones, tra coloro che vogliono a tutti i costi tenere in vita le larghe intese e chi invece è pronto a staccare la spina al governo Letta, subito, oggi stesso. La poltrona è sempre la poltrona. Quando ti siedi lì non vorresti alzarti più per lasciare il posto a nessun altro che non sia il tuo fondoschiena. Giornalisti, e non solo, che pendono dalle tue labbra, auto blu, scorta, lampeggianti, il traffico che ti si apre davanti come le bibliche acque di Mosè, e poi denaro e potere, sono piccole cose alle quali un politico si affeziona più degli ideali o di chi l’ha portato fin lì, dove oggi si trova. La gratitudine non abita nei palazzi della politica, e men che mai a palazzo Grazioli. “Se ci sarà una minaccia per il governo, nascerà un altro gruppo, anche se mi auguro che ciò non accada. Ho tutta la determinazione a portare fino in fondo una linea politica”. Lo ha detto ieri nel corso della puntata di “Matrix” (Canale 5) il ministro Gaetano Quagliariello. Parlando della foto che lo ritraeva, il 2 ottobre, in Parlamento con in mano la lista dei 24 nomi che avrebbero costituito il gruppo separato – 24″ non è un numero a casaccio ma la cifra esatta che garantirebbe in Senato la maggioranza al governo anche senza il resto del Pdl  ha spiegato: “Nessuno mi crederà, ma io sono una persona molto distratta: si è trattato, quindi, di un’assoluta casualità. Tutti ora mi fanno passare per uno stratega: io, quasi quasi, confermo che l’ho fatto apposta”. Infine, a proposito dei due gruppi nati all’interno del Pdl e soprannominati falchi e colombe, il ministro Quaglieriello ironizza dicendo: “Io che sono, per ragioni genetiche, una quaglia mi hanno definito colomba, quindi ho un po’ di confusione mentale”. Loro sono confusi. La gente indignata.

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