Immigrati: non soccorrerli all’arrivo, ma alla partenza.

di Guido Guidotti. Mare Nostrum è un’operazione che risponde all’emotività suscitata dai trecento morti di Lampedusa. Ma per risolvere davvero il dramma sociale dei profughi e dei disperati che si avventurano rischiando la vita sulle carrette del mare, si dovrebbe fare altro. In Libia i migranti pagano 1500 euro per i viaggi della speranza. Non senza di immani rischi e violenze prima, durante e dopo la traversata. Chi riesce a raccogliere i 1500 euro prima o poi in Italia o in Europa ci arriva. E se non ci arriva è perché finisce in fondo al mare. E pattugliare con quattro navi un enorme spazio marittimo, non risolve il problema. Perciò se davvero vogliamo evitare queste disgrazie, dobbiamo fare la cosa più ovvia: non soccorrerli all’arrivo, ma alla partenza. E badate, non è affatto vero che aumenterebbero gli sbarchi. Anzi, diminuirebbero. E diminuirebbero gli abusi, le violenze e gli annegamenti. L’idea è di organizzare periodicamente dalla Libia un traghetto per la traversata. I migranti hanno bisogno solo di speranza, un traghetto sarebbe la loro speranza. E non aumenterebbero gli sbarchi. Chi rischierebbe la vita inutilmente sapendo che aspettando un poco si potrebbe attraversare in piena sicurezza? Sarebbe un modo per regolamentare e controllare i flussi anche via mare. Bisogna poi che i traghetti partano davvero. I migranti pagherebbero comunque i 1500 euro che però verrebbero tolti alla malavita africana ed utilizzati per la prima accoglienza in territorio italiano. Se vogliamo riconoscergli la dignità umana, facciamo almeno questo atto di civiltà. Dal porto libico poi si potrebbe offrire una serie di servizi ed assistenza alle persone in attesa dell’imbarco creando posti di lavoro. Si potrebbe fare una selezione all’ingresso, chiedendo a chi li possiede i documenti e i certificati penali. Si potrebbe provvedere all’ingresso di persone sane o curate adeguatamente, prima dell’ingresso. Si potrebbe programmare già il Paese e la città di destinazione, organizzando nel frattempo corsi di lingua e di integrazione culturale. Insomma si potrebbe… vergognarci un pò di meno. Molti si scandalizzeranno per la proposta. Soprattutto i leghisti. E pensare che è proprio loro la colpa di questa situazione. Se nei tempi delle vacche grasse avessero permesso a questi ragazzi di lavorare nel nostro territorio, di imparare e mettere da parte qualche soldo, non saremmo in questa situazione. Se non avessero fatto per due decenni una permanente campagna elettorale basata sulla intolleranza razziale, ora molti di quei ragazzi di colore arrivati in Italia anni fa, sarebbero già tornati in Africa ed avrebbero già contribuito allo sviluppo di quei territori, riducendo enormemente il fenomeno emigratorio.

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