Operazione della marina militare di fronte a Israele.

di Attilio Runello. Un pattugliatore, una nave anfibia e due fregate della Marina militare italiana forniranno supporto umanitario alla popolazione civile coinvolta nella crisi israeliana che rischia di infiammate il Medio Oriente.

L’Italia ha annunciato di voler contribuire alla causa della popolazione interessata dal conflitto in atto nella regione mettendo in campo alcuni dei suoi mezzi.

A questo proposito, Palazzo Chigi ha informato delle attività programmate dal governo diffondendo un comunicato e spiegando che le operazioni saranno seguite dal ministro della Difesa e coordinate dal Comando Operativo di vertice Interforze.

Nella nota istituzionale si legge che l’Italia si affiderà al Pattugliatore Polivalente d’Altura Thaon di Revel, a  due Fregate Multimissione e una nave anfibia. Per quanto riguarda il primo mezzo, nei giorni scorsi è stato precauzionalmente inviato a Cipro, per  poter rapidamente raggiungere il braccio di mare antistante Israele e la Striscia di Gaza. Il suo compito sarà quello di  imbarcare materiale umanitario trasportato a Cipro via aerea.

Nelle striscia di Gaza non esiste un aereoporto efficiente.

Ricordiamo che la marina italiane è già impegnata con una o due unità nel porto di Tripoli, nel porto di Derna in Libia, a Gibuti, in Mozambico e nel golfo di Guinea, in Polonia.
Per fine anno è prevista una operazione della portaerei Cavour affiancata da altri due mezzi in estremo oriente.
Per l’operazione nella Striscia di Gaza si tratta di evitare che il conflitto si estenda ad altre aree del Medio Oriente. Abbiamo militari in Libano, Iraq e Kuwait. Importiamo idrocarburi dal golfo Persico.
Anche in Mozambico, golfo di Guinea e Libia ci sono impianti Eni e importiamo idrocarburi. A Gibuti conduciamo operazioni antipirateria.

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